mercoledì 24 luglio 2024

Cronache dell’altro mondo – woke, di destra o di sinistra (285)

Arrivata all’anti-semitismo l’ideologia woke ha messo in crisi la sinistra che l’ha sostenuta, accademica, intellettuale. Parte di una sorta di “blocco rivoluzionario”, insieme con la critical race theory,  la cancellation culture, e la “politica dei diritti” (femminismo, lgbtqia, minoranze).
Lo hearing di tre rettori delle università di California –Los Angeles (Ucla), Rutgers e Northwestern, al Congresso a fine maggio ha avviato un ripensamento. I deputati repubblicani delle Commissione indagatrice, ponendo quesiti semplici, hanno messo in difficoltà i dirigenti, e soprattutto hanno riportato i comportamenti univoci nelle università a cozzare contro il principio della libertà di giudizio e di parola.
Una analoga inchiesta della stessa commissione  a dicembre, con i presidenti delle università di maggiore prestigio, Harvard, Mit e Penn State, si era persa nel problema delle occupazioni studentesche (pro palestinesi) dei campus e le aule.
Il ripensamento è anche dovuto, probabilmente, all’utilizzo delle strumentazioni woke, unilaterali, di parte, che i Repubblicani più conservatori hanno avviato negli Stati del Sud che governano, Texas, Florida, con interventi pesanti sulle materie di insegnamento (di orientamento sessuale e di storia, soprattutto), e sulle biblioteche scolastiche.
L’ideologia woke è presto arrivata, si direbbe, alla disillusione che Celentano denunciava nella via Gluck, tra verde e cemento, “di destra\ o di sinistra” - una disillusione che emerge a ondate, con Gaber nel 1976, e non per colpa o merito della destra 

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