Cerca nel blog

martedì 23 luglio 2024

Giallo mafia – o la morte per amore

Un giallo come una serie o sceneggiato tv. Col colorismo, gli a parte (personaggi, situazioni) in parallelo con la storia principale, l’umorismo blando, il colpo di testa e, purtroppo, la quotidianità - il modello “Don Matteo”. Finisce anche anticipando il nuovo episodio. Teruzzi ci aggiunge un po’ di colore ambrosiano. Per il quadro: a Milano piove, ad agosto, si mangia al chiuso e si dorme presto, e si fanno corse lunghe all’alba. E per gli ingredienti: la mezza età, una lunga vedovanza, la madre sessantottina che draga la notte altri vegliardi, la figlia ingovernabile, il giornalista padrone di ogni situazione, il lago, il nonno sapiente - e anche questo è già visto, nel giallo seriale napoletano (col mare naturalmente, non il lago) – e la lettura di Scerbanenco. La cucina invece è effettivamente, finalmente, nordica, c’è anche la polenta.
Qui Teruzzi sceneggia la storia vera di Lea Garofalo, bella donna e buona madre, cui il marito, uomo dalle molte avventure, in Calabria e a Milano, resta sempre legato, dopo averla uccisa – ha dovuto  ucciderla perché ha denunciato gli affari sporchi di famiglia. Non così diretta, ma quasi. Risolta con un’indagine familiare, comprensiva di madre, fumata e fumantina. Con un po’ di esotismo in Calabria, dove il mare è di cobalto e i cieli blu trafitti di stelle, nei luoghi di Loredana-Lea. E lo sboccio fugace di un amore represso, con il collega e amico del marito. Assassinato per avere avuto le prime confidenza di Loredana-Lea – che lo aveva stregato?
Molto veloce, malgrado tutto.   
Rosa Teruzzi,
Non si uccide per amore, Ue Feltrinelli pp. 159 2 x € 9,90

Nessun commento: