Cerca nel blog

lunedì 1 luglio 2024

Il democristianesimo zavorra d’Italia

Bisogna dare ragione a Feltri, questo sito argomentava qualche giorno fa. Bisogna dargliela ancora una volta, quando sberleffa il ruolo insulso di Tajani, vice-presidente del consiglio,  ministro degli Esteri e capo di Forza Italia, la forza italiana dei Popolari europei, nella decisione brutale dei suoi “amici” tedeschi, olandesi, austriaci, etc., che hanno escluso l’Italia dopo il voto europeo da tutto. Del resto Feltri dice a Tajani quello che Mattarella aveva già detto, seppure non nominativamente.

Meloni in questa stagione politica di destra era simpatica per questo – lei non lo sa ma è così:  aveva cominciato a dire le cose come stanno, il famoso apologo del “re è nudo”. Senza più melassa. Ma subito ora Tajani impone la linea: accontentiamoci, qualcosa ci daranno. Questioni di metodo? Saggezza politica? Procedure occulte e irresponsabili? No, siamo tutti amici.

Questo “europeismo” dell’Italia è tra le cose rendono l’Europa antipatica. Basta darle uno strapuntino, essendosi dimenticati di invitarla a pranzo, si accontenta facile. E obbedisce – abbozza, come si dice a Roma. Politiche, progetti, strategia? Ma de che – sempre a Roma?

Una melassa tanto più insidiosa perché ambivalente, di destra e di sinistra: va bene per tutti gli abiti che l’Italia indossa – che poi sarebbe uno solo, quello democristiano, ora “popolare”. Per Prodi e per Berlusconi, ora Tajani.

E così, alla fine, in pochi è vero, abbiamo votato per dare un posto a un amico di Tajani. Anche a un amico-nemico, per esempio Enrico Letta. Purché della stessa famiglia e mentalità.

Nessun commento: