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Il furto del rispamio
“Risparmio, solo il 16 per cento
resta in Italia”. Titolo a sorpresa del
“Sole 24 Ore”, a seguito di un’inchiesta, molto dettagliata, di Gianfranco Ursino.: “Su 546 mliardi affidati
a gestori dalle femiglie solo 87,5 sono in in Btp o in azioni tricolori”. E:
“Le risorse che vanno fuori dal notro Paese rientrano solo in quantità minima”.
Spaventoso. Anche perché è una manomissione. Di
collocatori tanto rinomati quanto ladri – non condannati, nemmeno indagati, ma
all’evidenza. Con gestioni sempre in perdita. Perfino dei titoli obbligazionari
– ma come è possibile? Anche emessi da banche primarie, Goldman Sachs, JPMorgan, Morgan
Stanley, IMI. Soprattutto dello strumento più propagandato in Italia e quindi
diffuso, i fondi d’investimento. Tutti, con una o due eccezioni, momentanee,
sempre in perdita.
Un risparmio cioè prigioniero. E
depauperato. Senza mai una nota di biasimo. Non degli specialisti, che comunque
ci guadagnano. Non delle banche, contente dei pochi euro che guadagnano vendendo
bidoni, e dalla custodia titoli.
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