mercoledì 10 luglio 2024

Il futuro è statale

Le “transizioni”, sia quella verde, sia quella tecnologica (semiconduttori, terre rare, intelligenza artificiale), sono costose, e non si possono fare senza finanziamenti statali. Quelli decisi da Biden, con l’Ira (Inflation Reduction Act) e col Chips Act, che programmano investimenti pubblici per, rispettivamente, 369 e 280 miliardi di dollari,  sono solo un assaggio. Una fabbrica di semiconduttori di ultima generazione implica investimenti per venti-trenta miliardi di dollari. Si parla di mercato, di protezione o ricostituzione delle condizioni di mercato, ma gli investimenti sono pubblici.
Questo è almeno l’entità e la natura dell’investimento nell’ottica del reshoring, del rimpatrio in Usa e in Europa di produzioni già delegate all’Estremo Orioente  Il Chips Act di Biden, 9 agosto 2022, è un legge-quadro da 280 miliardi di spesa per  la rcerca e la produzione di semiconduttori, stanziandone 53 miliardi nei primi cinque anni, nei settori tecnologici – 39 dei quali destinati a nuove fabbriche negli Stati Uniti. Ne hanno già beneficiato General Motors (il fornitore di GM GlobalFoundries), Tsmc (Taiwan Semicondctor Manufacturing Company), Samsung, Micron. L’investimento di Tsmc è peraltro di ben 65 miliardi in sei anni (rivisto al rialzo dagli iniziali 45 miliardi due anni fa), e potrà contare su un sussidio americano di 6,6 miliardi – oltre a 6-7 miliardi  di prestiti garantiti, sempre dal governo federale Usa.
 

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