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sabato 13 luglio 2024

La guerra di popolo che generò le guerre per l’unità

Molti documenti sul “Decennio francese” sono andati distrutti all’Archivio di Stato di Napoli nei bombardamenti del 1943-44. Mozzillo documenta tutti i restanti, per il periodo e l’area che lo interessa, il 1806-1808 in Calabria. Integrandoli con altri materiali, provenienti dagli archivi di Cosenza e Palermo, dall’archivio Cavallo-Marincola di Amantea e da altri minori. E dagli archivi francesi, la Biblioteca Nazionale e gli Archives de Guerre, per le corrispondenze dei generali francesi comandanti sul  campo, Reynier e Manhès. Oltre naturalmente alla tante pubblicazioni, anche dei generali francesi, riguardanti quegli anni e quegli eventi, 
L’assunto  è semplice: “Capire perché la Calabria si ribelli e quali i motivi di fondo di questa autentica insurrezione popolare”. Con gli assunti sussidiari se “essa anticipi davvero la guerriglia spagnola”, di cui Napoleone in persona non venne a capo. E se non abbia costituito “il modello storico di quela guerra insurrezionale teorizzata e auspicata per primo da Carlo Bianco di Saint-Jorioz”. A cui si rifaceva “il pensiero mazziniano della guerra insurrezinale”. E dopo di lui “quegli scritto risorgimentali – Guglielmo Pepe, Cesare Balbo, Carlo Pisacane – convinti che soltanto abbandonando i metodi di guerra tradizionali e affidandosi a una nuova concezione di lotta e di resistenza l’Italia avrebbe potuto conquistare unità e indipendenza” (pp. 79-80).
All’interno della documentazione una corposa antologia su “Realtà e mito del calabrese”. Per lo più di fantasia. Eccetto una lettera di Giuseppe Bonaparte al fratello Napoleone, 16 aprile 1806, “pensosa e accorta” a distanza di così tanto tempo – Giuseppe “fu il primo re dei napoletani a voler conoscere la sue terre”. La corrispondenza con Napoleone si segnala anche, bisognerebbe dirlo, perché Napoleone vedeva e voleva la conquista come saccheggi autorizzati e distruzione.
Un’ampia introduzione mette in quadro, storico e fattuale, la documentazione di oltre un migliaio di pagine. Con una ampia nota bibliografica, e indici diffusi dei nomi, dei luoghi e degli autori – ma precisi per le illustrazioni, generici per documenti e autori.
Atanasio Mozzillo, Cronache della Calabria in guerra, Edizioni Scientifiche Italiane, 3 voll, pp. 1.350, rill. ill. pp.vv.

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