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La guerra di popolo che generò le guerre per l’unità
Molti documenti sul “Decennio francese” sono andati
distrutti all’Archivio di Stato di Napoli nei bombardamenti del 1943-44.
Mozzillo documenta tutti i restanti, per il periodo e l’area che lo interessa,
il 1806-1808 in Calabria. Integrandoli con altri materiali, provenienti dagli archivi di Cosenza e
Palermo, dall’archivio Cavallo-Marincola di Amantea e da altri minori. E dagli
archivi francesi, la Biblioteca Nazionale e gli Archives de Guerre, per le
corrispondenze dei generali francesi comandanti sul campo, Reynier e Manhès. Oltre naturalmente
alla tante pubblicazioni, anche dei generali francesi, riguardanti quegli anni e quegli eventi,
L’assunto è
semplice: “Capire perché la Calabria si ribelli e quali i motivi di fondo di
questa autentica insurrezione popolare”. Con gli assunti sussidiari se “essa
anticipi davvero la guerriglia spagnola”, di cui Napoleone in persona non venne
a capo. E se non abbia costituito “il modello storico di quela guerra
insurrezionale teorizzata e auspicata per primo da Carlo Bianco di
Saint-Jorioz”. A cui si rifaceva “il pensiero mazziniano della guerra
insurrezinale”. E dopo di lui “quegli scritto risorgimentali – Guglielmo Pepe,
Cesare Balbo, Carlo Pisacane – convinti che soltanto abbandonando i metodi di
guerra tradizionali e affidandosi a una nuova concezione di lotta e di
resistenza l’Italia avrebbe potuto conquistare unità e indipendenza” (pp.
79-80).
All’interno della documentazione una corposa
antologia su “Realtà e mito del calabrese”. Per lo più di fantasia. Eccetto una
lettera di Giuseppe Bonaparte al fratello Napoleone, 16 aprile 1806, “pensosa e
accorta” a distanza di così tanto tempo – Giuseppe “fu il primo re dei
napoletani a voler conoscere la sue terre”. La corrispondenza con Napoleone si
segnala anche, bisognerebbe dirlo, perché Napoleone vedeva e voleva la
conquista come saccheggi autorizzati e distruzione.
Un’ampia introduzione mette in quadro, storico e
fattuale, la documentazione di oltre un migliaio di pagine. Con una ampia nota
bibliografica, e indici diffusi dei nomi, dei luoghi e degli autori – ma
precisi per le illustrazioni, generici per documenti e autori.
Atanasio Mozzillo, Cronache della Calabria in
guerra, Edizioni Scientifiche Italiane, 3 voll, pp. 1.350, rill. ill. pp.vv.
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