venerdì 26 luglio 2024

La Russia non è più moscocentrica

“La Russia è un paese in cui c’è Mosca e poi tutto il resto” - era la Russia alla vigilia della guerra, 25 gennaio 2022, econ.online, della specialista di geografia economica e sociale Natalia Zubarevich: “L’area di Mosca è tra le prime cinque più grandi al mondo in termini di prodotto interno lordo”: con una quota esattamente del 20 per cento del pil della Federazione, il 18 per cento degli investimenti, il 17 per cento del reddito delle famiglie, il 34 per cento dei depositi bancari.
Le principali regioni petrolifere e del gas, invece, non arrivavano, e non arrivano, al 10 per cento del totale del pil.
La guerra ha portato modifiche rilevanti nella distribuzione della produzione e del reddito su base geografica, regionale. A fine 2023 i contributi al bilancio consolidato della Federazione di altre regioni che non la moscovita risultavano in fortissimo aumento: specie le regioni a specializzazione metalmeccanica, beneficiari della spesa per armamenti.
Ma della guerra si sono avvantaggiati anche i settori di largo consumo: alimentare e abbigliamento. Beneficiari indiretti della forte spesa pubblica: le regioni dell’Amur sono cresciute del 176 per cento in due anni, di Tula del 103 per cento, San Pietroburgo dell’87 per cento, e in misura minore ma cospicua altre aree della Russia centrale, del Volga e degli Urali.

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