La Russia non è più moscocentrica
“La Russia è un paese in cui c’è Mosca e poi
tutto il resto” - era la Russia alla vigilia della guerra, 25 gennaio 2022,
econ.online, della specialista di geografia economica e sociale Natalia Zubarevich:
“L’area di Mosca è tra le prime cinque più grandi al mondo in termini di
prodotto interno lordo”: con una quota esattamente del 20 per cento del pil
della Federazione, il 18 per cento degli investimenti, il 17 per cento del reddito
delle famiglie, il 34 per cento dei depositi bancari.
Le principali regioni petrolifere
e del gas, invece, non arrivavano, e non arrivano, al 10 per cento del totale del pil.
La guerra ha portato modifiche
rilevanti nella distribuzione della produzione e del reddito su base geografica,
regionale. A fine 2023 i contributi al bilancio consolidato della Federazione
di altre regioni che non la moscovita risultavano in fortissimo aumento: specie
le regioni a specializzazione metalmeccanica, beneficiari della spesa per
armamenti.
Ma della guerra si sono
avvantaggiati anche i settori di largo consumo: alimentare e abbigliamento.
Beneficiari indiretti della forte spesa pubblica: le regioni dell’Amur sono
cresciute del 176 per cento in due anni, di Tula del 103 per cento, San Pietroburgo
dell’87 per cento, e in misura minore ma cospicua altre aree della Russia centrale,
del Volga e degli Urali.
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