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domenica 14 luglio 2024

La scoperta della destra

Francesco Merlo fa nella posta di “Repubblica” un elenco corposo, in poche righe, delle forze politiche di destra, qualcuna anche al govero, tutte ancora democratiche, ma minacciose di un certo modo di essere dell’Occidente: “Il capoccia è Trump. Poi c’è il mattoide argentino Milei. Un vero nazi, ma nascosto, è l’austriaco Herbert Kield. Incendiario è l’olandese Geert Wilders. Marine Le Pen è la patriota putiniana francese. In Germania l’ariana Alice Weidel, populista e razzista, sembra uscita dal Tingeltangel di Weimar. Una serpe in seno all’Europa è l’autocrate ungherese Orbàn. Inquietante  rimane l’ex premier polacco Jaroslaw Kaczynski. Tra il folklore e la violenza si muove il neofranchista spagnolo di Vox Santiago Abascal. Ci sono ancora il nazionalista svedese Jimmie Åkesson, erede dei neonazisti e capo del secondo partito, che appoggia il governo senza farne parte, e Andrej Babis, il “Babisconi” miliardario della Repubblica ceca”.
Confrontata con gli anni 1930, quando di destra erano una ventina di governi, non di partiti, solo in Europa, questa è una destra ancora contenuta. Ma anche oggi, come allora, le democrazie non si chiedono come mai queste derive – il sottinteso è che gli elettori siano bastardi, una nuisance. Mentre è, sarebbe, semplice: è il fallimento del mercato, col reddito in contrazione (lo ha scoperto perfino la Banca d’Italia), anzi con paghe minime, e non da ora, da trent’anni più o meno. Dopo la liquidazione in massa di un paio di milioni di lavoratori, prepensionati o semplicemente licenziati (questo la Banca d’Italia lo aveva calcolato, nel 1997, ma allora c’era Antonio Fazio, un disturbatore, presto cacciato con disonore).
A lungo questo non si è potuto dire. La sinistra, del mercato vessillifera (liberalizzazioni, privatizzazioni, grandi spazi, grandi interessi), si riteneva al potere per diritto divino, tramite il pianista Borrelli. Ma ora?
I Tingeltangel di Weimar sono, erano, locali bavaresi, un po’ fumosi, che Karl Valentin, cabarettista apprezzato da Brecht come da Hesse, animava – un’esperienza da cui Adelphi ha tratto un volumetto.  
Meloni non è inclusa nella lista: “È tra coloro che sono sospesi”. L’elenco è introdotto da una considerazione: “L’internazionale dell’estrema destra è davvero una combriccola di brutti e cattivi”.

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