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Ma a Parigi il governo non sarà di Le Pen
Su
577 seggi parlamentari in Francia solo 76 sono stati vinti al primo turno. Di questi
38 lepenisti.
I lepenisti sono la metà degli eletti
con più del 50 per cento, ma sono solo 38. Domani al secondo turno vincono le
“desistenze”, gli accordi fra fra due o tre candidature ammesse al ballottaggio
per favorirne una. Nessuno ha fatto desistenza a favore del Rassemblement
National, del partito lepenista.
Si parla tanto di trionfo, e di Le Pen al
governo a Parigi, che si mette in braccio a Putin, e fa crollare le Borse. Ma
domani parte sfavorita. Si sono fatti 218 accordi di desistenza. Ma quasi tutti
fra macroniani e Fronte Popolare – qualcuno fra le componenti del Fronte, che è
variegato. Se i macroniani e i frontisti andanno a votare – e ci andranno,
sono molto motivati - è questo fronte che avrà vinto domani sera, non Marine Le
Pen.
Il fatto è talmente accertato - temuto- che
Macron, dopo le desistenze, si è affrettato
a precisare che non ci sarà un governo di sinistra lunedì. Si è affrettato giovedì,
lunedi aveva chiamato al “fronte unico contro la destra”.
Presidente della Repubblica, Macron è
preoccupato di assicurare la stabilità (credibilità) finanziaria della Francia.
E del resto i macroniani sono di destra anche loro, anche se si vogliono
liberali e non nazionalisti. Né ha lasciato insensibile Macron la richiesta,
già emersa nel Fronte Popolare, di dare le dimissioni per rifare subito le
presidenziali – col Fronte Poplare ancora caldo, e Macron non rieleggibile.
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