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Macron riporta la destra al centro
Come i lettori del sito sanno,
http://www.antiit.com/2024/07/ombre-727.html
http://www.antiit.com/2024/07/ma-parigi-il-governo-non-sara-di-le-pen.html
la “scommessa” di Macron col voto
anticipato era la ricostituzione del “fronte repubblicano” al ballottaggio, al
secondo turno di voto. Per isolare e battere la destra lepenista. Bloccando lo
scìvolamento in atto da oltre un anno verso il Rassemblement National, il
partito dei Le Pen, degli elettori moderati, che sono il perno del peso
politico di Macron.
La scommessa è riuscita, gli elettori non
lepenisti di fronte alla “minaccia” si sono recati in massa alle urne al
ballottaggio, e ora Macron ha probabilmente più deputati del Rassemblement,
anche se meno del Fronte Popolare.
Resta che il Rassemblement è ora il primo partito, anche se penalizzato al secondo turno dalle desistenze. Più pesante del partito di Macronbe dei Repubblicani, ex gollisti: la minaccia è stata evitata ma non disinnescata. Ora il problema di Macron è quindj di fare un
governo senza il Fronte Popolare,
alle cui desistenze deve la riuscita dei suoi canddati. Non sarà facile
sbarazzarsi del Fronte, ma l’esito non può essere altrimenti. La Francia ha una
situazione finanziaria sui mercati internazionali perfino più debole in questo momento
di quella dell’Italia, per un disavanzo di bilancio elevatissimo, il 7 per
cento, e non riducibile in tempio brevi, e il Fronte assolutamente non può
andare al governo. Non con Macron – baluardo e alfiere dell’osservanza finanziaria.
L’alternativa però è dfficile – è la parte
difficile della “scommessa”. Dividere il Fronte Popolare lasciando fuori i “comunisti”.
Oppure far convivere i lepenisti con i macroniani al governo, sotto un primo
ministro forse neutro ma di nomina macroniana.
I mercati finanziari oggi sono
“riflessivi”, che vuol dire niente panico, e fiducia in Macron. Il quale già
prima del voto, giovedì, aveva chiarito che la vittoria al secondo turno non avrebbe
implicato un “cambio di regime”.
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