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domenica 28 luglio 2024

Parigi vale una messa, ma solo in Italia

Grigiore e cattivo gusto, per ore davanti ai teleschermi- comprese le decapitazioni, islamiche? Che i giornali il giorno dopo magnificano. Hanno visto un altro spettacolo? No, è Parigi.
Parigi non è più niente. Né arte, né letteratura, né filosofia, né ville lumière, anzi sporca per lo più di turisti ignoranti, e corrucciata. Ma per l’Italia è - sembra essere – tutto.

La cosa, ancorché greve e noiosa, è piaciuta moltissimo ai francesi. A nove su dieci. “Di destra o di sinistra” indifferentemente, lo sciovinismo unisce i francesi. Ma in Italia?  

La Francia è tutto ancora per l’Italia – non per la Germania, non per gli inglesi, o gli americani. Dalle guerre d’indipendenza tradite. Rivoluzionaria, liberatrice, anche quando, da Carlo VIII a Napoleone e al generale poi maresciallo De Lattre de Tassigny, in Italia ha sempre dato libertà di saccheggio e stupro ai suoi soldati – di rubare, violentare, uccidere, distruggere.  
Per l’Italia dei giornali. Per una incultura che ha di sorprendente. La storia non si studia più, ma, insomma, la memoria ancora resiste. Nelle zone “liberate” dal generale-maresciallo per esempio, dalla Ciociaria all’Elba e alle Apuane, per i saccheggi di prammatica e gli stupri nel 1944 e ancora nel 1945. Nel cattivo esempio costituzionale e politico della Quarta Repubblica. Nel terrorismo rosso. Nella crisi del debito con Sarkozy. Nella creazione in Libia – paese limitrofo dell’Italia - del mercato degli schiavi africani, con una guerra anti-italiana. Negli schiaffi di Macron su ogni carico di africani che sbarchino in Francia.
C’è un motivo per tanta  fratellanza-sudditanza?

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