La cosa, ancorché greve e noiosa, è piaciuta
moltissimo ai francesi. A nove su dieci. “Di destra o di sinistra” indifferentemente,
lo sciovinismo unisce i francesi. Ma in Italia?
La Francia è tutto
ancora per l’Italia – non per la Germania, non per gli inglesi, o gli americani.
Dalle guerre d’indipendenza tradite. Rivoluzionaria, liberatrice, anche quando,
da Carlo VIII a Napoleone e al generale poi maresciallo De Lattre de Tassigny, in
Italia ha sempre dato libertà di saccheggio e stupro ai suoi soldati – di rubare,
violentare, uccidere, distruggere.
Per l’Italia dei
giornali. Per una incultura che ha di sorprendente. La storia non si studia più,
ma, insomma, la memoria ancora resiste. Nelle zone “liberate” dal generale-maresciallo
per esempio, dalla Ciociaria all’Elba e alle Apuane, per i saccheggi di
prammatica e gli stupri nel 1944 e ancora nel 1945. Nel cattivo esempio costituzionale
e politico della Quarta Repubblica. Nel terrorismo rosso. Nella crisi del debito
con Sarkozy. Nella creazione in Libia – paese limitrofo dell’Italia - del
mercato degli schiavi africani, con una guerra anti-italiana. Negli schiaffi di
Macron su ogni carico di africani che sbarchino in Francia.
C’è un motivo per
tanta fratellanza-sudditanza?
Nessun commento:
Posta un commento