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Se la destra dilagante in Europa è fascismo
Fronte Popolare e Grande Capitale uniti
in Francia contro il Popolo, detto spregiativamente fascista. Non è una novità,
non in Francia: è il modulo per cui da quarant’anni si elegge il presidente -
che in Francia ha tutti i poteri, molti di più che nel presidenzialismo per
eccellenza, quello americano. Ma fa speciale impressione oggi.
Le Borse non a caso ieri hanno
festeggiato, soprattutto i titoli finanziari – perfino lo spread Btp-Bund è tornato a
calare, dopo l’improvvisa impennata nella campagna elettorale voluta da Macron.
Temevano il Fronte Popolare, una vittoria delle sinistre. La prevedibile
“coabitazione” di un governo di destra popolare con la destra finanziaria di
Macron non impensierisce, anzi - del resto le due destre condividono molte cose, su immigrazione, islam e perfino la finanza pubblica.
Un voto, quello francese, di
contraddizioni. Una destra che si fa sinistra, contro una destra concorrente,
eccetera. La Francia ci ha fatto l’abitudine – ci vive, di contraddizioni. Il
problema è che questa destra ora è europea (perfino inglese), e altrove non ci
sono “fronti repubblicani” da crearle astutamente contro – senza considerare
l’opportunità, e la democraticità, di questi schieramenti artefatti.
Questo sito segnalava venerdì l’assurdo
di non considerare in Europa l’ondata di destra se non bollandola di fascismo.
Neppure nelle forme di Giorgia Meloni, che ha dato prova di europeismo, e di
equilibrio – conti pubblici, questioni sociali, questioni produttive -, specie
a fronte del populismo invasivo, bestiale, della legislatura a cui è succeduta.
È in effetti un assurdo storico, e anche
politico. D’immediata evidenza, senza bisogno di ragionamenti. L’economia
europea ristagna, da quasi vent’anni ormai. Mal guidata dai governi di Germania
e Francia. E da Bruxelles, loro espressione - ha subito inaridito la voglia di
novità (NextGenerationUe) del dopo-covid. Attanagliata dalle politiche
mercantilistiche (bottegaie) e dall’alterigia di Francia e Germania e relativi
feudatari. La produttività è ferma. La redditività è prossima a zero, sia nelle
produzioni primarie (agricole) sia nei servizi. L’euro si tiene alla pari col
dollaro – politica di prestigio della Bce? - ma il potere d’acquisto scema.
Questo non è fascismo, se non per chi, per così dire, ha lo sguardo annebiato –
verrebbe da dire: fascista. Al punto di non vedere che la destra lepenista ha avuto domenica il voto operaio.
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