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martedì 2 luglio 2024

Se la destra dilagante in Europa è fascismo

Fronte Popolare e Grande Capitale uniti in Francia contro il Popolo, detto spregiativamente fascista. Non è una novità, non in Francia: è il modulo per cui da quarant’anni si elegge il presidente - che in Francia ha tutti i poteri, molti di più che nel presidenzialismo per eccellenza, quello americano. Ma fa speciale impressione oggi.
Le Borse non a caso ieri hanno festeggiato, soprattutto i titoli finanziari – perfino lo spread  Btp-Bund è tornato a calare, dopo l’improvvisa impennata nella campagna elettorale voluta da Macron. Temevano il Fronte Popolare, una vittoria delle sinistre. La prevedibile “coabitazione” di un governo di destra popolare con la destra finanziaria di Macron non impensierisce, anzi - del resto le due destre condividono molte cose, su immigrazione, islam e perfino la finanza pubblica.

Un voto, quello francese, di contraddizioni. Una destra che si fa sinistra, contro una destra concorrente, eccetera. La Francia ci ha fatto l’abitudine – ci vive, di contraddizioni. Il problema è che questa destra ora è europea (perfino inglese), e altrove non ci sono “fronti repubblicani” da crearle astutamente contro – senza considerare l’opportunità, e la democraticità, di questi schieramenti artefatti.
Questo sito segnalava venerdì l’assurdo di non considerare in Europa l’ondata di destra se non bollandola di fascismo. Neppure nelle forme di Giorgia Meloni, che ha dato prova di europeismo, e di equilibrio – conti pubblici, questioni sociali, questioni produttive -, specie a fronte del populismo invasivo, bestiale, della legislatura a cui è succeduta. È in effetti un assurdo storico, e  anche politico. D’immediata evidenza, senza bisogno di ragionamenti. L’economia europea ristagna, da quasi vent’anni ormai. Mal guidata dai governi di Germania e Francia. E da Bruxelles, loro espressione - ha subito inaridito la voglia di novità (NextGenerationUe) del dopo-covid. Attanagliata dalle politiche mercantilistiche (bottegaie) e dall’alterigia di Francia e Germania e relativi feudatari. La produttività è ferma. La redditività è prossima a zero, sia nelle produzioni primarie (agricole) sia nei servizi. L’euro si tiene alla pari col dollaro – politica di prestigio della Bce? - ma il potere d’acquisto scema. Questo non è fascismo, se non per chi, per così dire, ha lo sguardo annebiato – verrebbe da dire: fascista. Al punto di non vedere che la destra lepenista ha avuto domenica il voto operaio.

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