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venerdì 26 luglio 2024

Secondi pensieri - 540

zeulig


Abracadabra
– Se viene dall’aramaico, “io creo come parlo”, ha risolto ab aeterno il nominalismo.
 
Accumulazione
– Se è l’accumulazione, il thrift, il risparmio, il consumo differito, l’origine e il fondamento della borghesia (Max Weber), ora si direbbe che la borghesia è concetto e soggetto del passato. Perlomeno in un certo ambito, quello dell’“Occidente”. Che il risparmio piuttosto distrugge, proprio nei luoghi e le funzioni che ad esso sono – erano – delegate, la banca, la finanza, l’investimento. Che per esso erano nate e si erano sviluppate. Si apprezzava il risparmio fino a non molti anni fa, che sembrano però un’altra epoca e un altro mondo.
Effetto della globalizzazione? No, la globalizzazione ha portato il capitalismo all’intero pianeta – dall’Occidente al Terzo, vasto, mondo. Come se in questo allargamento l’Occidente sì fosse esaurito, avesse perso (diluito, evaporato) la funzione che gli è stata propria, di sua creazione – che gli è propria, l’Occidente, il capitalismo occidentale non ha altra funzione?
 
Felicità
– Bertrand Russell, “Conquista della felicità”, ha l’“infelicità byroniana”, di chi ha tutto. La definisce ed elabora per spiegare che la felicità richiede un certo grado di privazioni . L’animale uomo, come ogni altro animale, essendo costruito biologicamente in vista di una qualche forma di lotta per la vita, Russell deduce.
  
Sorel
– Si ripropone Sorel, le “Riflessioni sulla violenza”, come reperto storico. Di una stagione e di un’idea che avranno sviluppi  influenti sugli studi e la politica in Italia. Riproponendo una curiosa continuità, a distanza di un secolo, del concetto di crisi. Allora in reazione al positivismo, all’illusione del balletto Excelsior, delle “magnifiche sorti e progressive”. E oggi? È lo sgomento nell’abbondanza – il mondo non è mai stato così bene come oggi, di gran lunga. Ne parla il papa, ne parla soprattutto il governo americano.
 
Nella critica al positivismo, in una con la traduzione e diffusione di Sorel, emergeva in contemporanea il nazionalista  Enrico Corradini, con la sua rivista “Il Regno”: costante – ragione della rivista – era anche in Corradini la critica al progresso, all’idea di uno sviluppo costante, e democratico, esito del positivismo. Una critica impiantata su radici positivistiche.
Il tardo positivismo criticato da Croce, da Gramsci, da Papini, e anche da Corradini, da posizioni profondamente diverse, fra i due primi e i secondi due. Il nazionalismo è contrario alle sorti progressive.
 
Storia -  Distruggere la liturgia tradizionale “sembra un atto i
nutile e insensibile in un mondo in cui la Storia può scivolare via troppo facilmente ed essere dimenticata” – dai giornali, sotto il titolo: “Bianca Jagger si appella al papa con decine di Vip inglesi: «Santità, non faccia scomparire la messa in latino»”. A parte il caso specifico, la storia che “può scivolare via” è notevole.

 
Tempo
– Primo Levi, in un “pezzo” semiserio, “Scacco al tempo”, inventa un inventore che brevetta “un metodo per accelerare, rallentare o arrestare il tempo soggettivo” (in “Racconti e saggi”). Partendo dalla premessa: “Il passo del tempo quale viene percepito da ogni individuo  non coincide con quello indicato dagli strumenti cosiddetti obiettivi”. Seguono misurazioni del tempo “reale” caricaturali, ma reali: “Secondo le mie misure, un minuto trascorso davanti a un  semaforo rosso è 8 volte volte più lungo di un minuto trascorso in conversazione con un amico; 22 volte se l'amico è di sesso diverso. Uno spot pubblicitario alla tv viene percepito da 5 a 10 volte più lungo del suo tempo effettivo, che raramente supera il minuto”. E “una notte trascorsa in stato d’insonnia è più lunga di una passata dormendo”. E: "Come è noto a tutti, il tempo soggettivo si allunga enormemente se vengono consultati con frequenza orologi o cronometri”.
 
Vita – Dura finché dura la memoria.

zeulig@antiit.eu


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