zeulig
Abracadabra – Se viene dall’aramaico, “io creo come parlo”, ha risolto ab aeterno il nominalismo.
Accumulazione – Se è l’accumulazione, il thrift,
il risparmio, il consumo differito, l’origine e il fondamento della borghesia
(Max Weber), ora si direbbe che la borghesia è concetto e soggetto del passato.
Perlomeno in un certo ambito, quello dell’“Occidente”. Che il risparmio
piuttosto distrugge, proprio nei luoghi e le funzioni che ad esso sono – erano
– delegate, la banca, la finanza, l’investimento. Che per esso erano nate e si
erano sviluppate. Si apprezzava il risparmio fino a non molti anni fa, che
sembrano però un’altra epoca e un altro mondo.
Effetto della globalizzazione? No, la globalizzazione ha
portato il capitalismo all’intero pianeta – dall’Occidente al Terzo, vasto,
mondo. Come se in questo allargamento l’Occidente sì fosse esaurito, avesse
perso (diluito, evaporato) la funzione che gli è stata propria, di sua
creazione – che gli è propria,
l’Occidente, il capitalismo occidentale non ha altra funzione?
Felicità – Bertrand Russell, “Conquista della felicità”, ha l’“infelicità byroniana”,
di chi ha tutto. La definisce ed elabora per spiegare che la felicità richiede
un certo grado di privazioni . L’animale uomo, come ogni altro animale, essendo
costruito biologicamente in vista di una qualche forma di lotta per la vita,
Russell deduce.
Sorel – Si ripropone Sorel, le “Riflessioni sulla violenza”, come reperto
storico. Di una stagione e di un’idea che avranno sviluppi influenti sugli studi e la politica in Italia.
Riproponendo una curiosa continuità, a distanza di un secolo, del concetto di
crisi. Allora in reazione al positivismo, all’illusione del balletto Excelsior,
delle “magnifiche sorti e progressive”. E oggi? È lo sgomento nell’abbondanza –
il mondo non è mai stato così bene come oggi, di gran lunga. Ne parla il papa,
ne parla soprattutto il governo americano.
Nella critica al positivismo, in una con la traduzione e diffusione
di Sorel, emergeva in contemporanea il nazionalista Enrico Corradini, con la sua rivista “Il
Regno”: costante – ragione della rivista – era anche in Corradini la critica al
progresso, all’idea di uno sviluppo costante, e democratico, esito del
positivismo. Una critica impiantata su radici positivistiche.
Il tardo positivismo criticato da Croce, da Gramsci, da
Papini, e anche da Corradini, da posizioni profondamente diverse, fra i due primi
e i secondi due. Il nazionalismo è contrario alle sorti progressive.
Storia - Distruggere la liturgia tradizionale
“sembra un atto inutile e insensibile in un mondo in cui la Storia può scivolare
via troppo facilmente ed essere dimenticata” – dai giornali, sotto il titolo: “Bianca
Jagger si appella al papa con decine di Vip inglesi: «Santità, non faccia
scomparire la messa in latino»”. A parte il caso specifico, la storia che “può
scivolare via” è notevole.
Tempo – Primo Levi, in un “pezzo” semiserio, “Scacco al tempo”, inventa un inventore
che brevetta “un metodo per accelerare, rallentare o arrestare il tempo
soggettivo” (in “Racconti e saggi”). Partendo dalla premessa: “Il passo del
tempo quale viene percepito da ogni individuo
non coincide con quello indicato dagli strumenti cosiddetti obiettivi”.
Seguono misurazioni del tempo “reale” caricaturali, ma reali: “Secondo le mie
misure, un minuto trascorso davanti a un
semaforo rosso è 8 volte volte più lungo di un minuto trascorso in
conversazione con un amico; 22 volte se l'amico è di sesso diverso. Uno
spot pubblicitario alla tv viene percepito da 5 a 10 volte più lungo del suo tempo
effettivo, che raramente supera il minuto”. E “una notte trascorsa in stato
d’insonnia è più lunga di una passata dormendo”. E: "Come è noto a tutti, il tempo
soggettivo si allunga enormemente se vengono consultati con frequenza orologi
o cronometri”.
Vita – Dura finché dura la memoria.
zeulig@antiit.eu
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