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Von der Leyen tornerà a Meloni – la Germania rincorre la destra
Cassese elenca oggi sul “Corriere
della sera” ben sette ragioni, tutte di peso di confluenza tra von der Leyen e
Meloni. E dunque: perché Meloni le ha votato contro? Con scapito dell’“interesse
nazionale italiano”? La coerenza politica (partitica) non convince Cassese.
Lui stesso si obietta: Meloni si
fa merito della coerenza politica, o rispetto del voto: ha vinto le Europee da
destra, non può sibito dopo andare a votare la candidata della sinistra. E si
risponde: ma ora perderà la partita nazionale dopo avere perso quella politica.
Cioè, curiosamente, Cassese, fine
giurista, semplifica. L’europa si governa con i Consigli europei, dei capi di
governo. E questi vanno a essere a maggioranza conseervatori. Di nmero e, fra
un anno, doo il voto in Germania, di peso. Bruxelles è una burocrazia.
Resta sempre vero che quanto ha ottenuto
Meloni con la sponda di von der Leyen in questi due anni e mezzo ha del
prodigioso: sui bilanci, sui migranti, sul Pnrr, su Ita e altre pratiche, fino
all’impegno per la famosa “politica mediterranea europea”. Per sorellanza di
genere, viene fatto di pensare, vedendo le due donne così spesso insieme, piccole,
esili e bionde. Ma più per una convergenza politica di fondo in questa fase, tanto
evidente quanto, stranamente, sottaciuta in Italia.
In realtà “la candidata
popolare tedesca” - dice bene Cassese di
von der Leyen - è lì a governare l’Europa, naturalmente, ma più per riguadagnare
ai Popolari in Germania (alla Cdu-Csu) il voto tedesco che è slittato all’antieuropeismo
per oltre il 20 per cento, dato allarmantissimo (ai voti di estrema destra dell’Afd
bisogna sommare quelli dell’anti-europeismo, filorusso e anti-immigrazione, di
sinistra, della “garibaldina” Sahra Wagenknecht). La Cdu-Csu governa a Berlino
col socialista Scholz, che non puo’ soffrire, anche personalmente, Meloni. Ma
da tempo ormai si fa sponda con la presidente del consiglio.
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