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Comuni (di destra) contro Giorgetti – lesina i fondi Pnrr
Comuni,
specialmente i sindaci di destra, furiosi contro Giorgetti e il Tesoro, che lesina
i fondi Pnrr, “cambiando ogni giorno le regole”.
Ogni giorno forse no, ma ogni pochi giorni sì: il tempo di adeguarsi ai
nuovi “moduli”, alla nuove richieste procedurali, e già tutto è cambiato - uno snervante gioco dell'oca.
La
vulgata è che il governo è bravissimo a fare le pratiche a Bruxelles e incassare
periodicamente i fondi Pnrr destinati
all’Itala – “siamo i primi in Europa”. Ma che i soldi non si spendono perché
gli enti locali non sono attrezzati per spenderli: non conoscono le procedure,
se le conoscono non le osservano, non definiscono i progetti, e così via.
La
verità, avendo osservato la cosa in un paio di piccoli Comuni, è diversa: il Tesoro
cambia le procedure online ogni pochi giorni. Per la ragione apparente di averne
a prova d’infrazione. In realtà per ritardare il passaggio dei fondi. Il Tesoro
incassa da Bruxelles, e per tre, sei mesi, anche di più, fa di tutto per non spenderli
nei progetti cui sono destinati. Soprattutto quando interlocutore è un ente
pubblico, i Comuni in prima fila.
Questo
è un fatto. La ragione può essere la politica della lesina con la quale
Giorgetti gestisce il Tesoro: qualche tassa qua e là (ne ha messe di fatto
parecchie, sulle sigarette, sulle bollette dell’energia, sui carburanti, sui
conti in banca, etc.), per accrescere gli incassi, e pagamenti col contagocce.
Non una politica economica, serve a tenere basso lo spread – le agenzie di rating,
i mercati.
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