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giovedì 15 agosto 2024

Con la logica, contro la metafisica

Di misticismo ce n’è poco, giusto una rilettura di Eraclito, abbondante. Col Platone della caverna. Di Eraclito postulando “la vera unione del mistico e dell’uomo di scienza, la più alta vetta, così penso, cui si possa attingere nel mondo del pensiero”. Ma sulla premessa: “Non so niente della realtà o dell’irrealtà del mondo mistico”.
Ne sa però abbastanza per concludere, in apertura, che “tale visione (mistica, n.d.r.), non dimostrata e non appoggiata da prove, è insufficiente come garanzia di verità, a dispetto del fatto che molte delle verità più importanti vengano suggerite per la prima volta per suo mezzo”. La mistica insomma di tutti e ognuno, come intuizione, immaginazione, parto di ipotesi. Lo scienziato invece è un po’ diverso da come si vuole: è un visionario, uno illuminato da una scintilla, una folgore, l’ipotesi  – prima di affrontare il ragionamento, le deduzioni e le controdeduzioni.
È il primo saggio, questo del titolo, 1914. Di un Russell già quarantenne, e autorevole – la raccolta fa un secolo di vita.
Più pertinenti, attinenti agli interessi etici e scientifici e alla personalità di Russell, eminente uomo pubblico ancora per un ventennio nel dopoguerra, gli altri saggi, sulla matematica, la matematica e la metafisica, il concetto di causa, la fisica e la materia, E “sul metodo scientifico in filosofia”, che si direbbe non c’entri nulla e invece è ottima pedagogia, l’autoanalisi. Sulla premessa: la filosofia scientifica non c’è, ma la logica vi ha buone pretese, certamente superiori a quelle della metafisica che hanno irreggimentato a lungo il pensiero, ma non possono non essere mosse da premesse etiche, risultando di ostacolo al “progresso della filosofia”, del pensiero. Meglio la logica – Russell è un principe dei logici – della metafisica, il dibattito di un secolo fa.
Bertrand Russell, Misticismo e logica, “Corriere della sera”, pp, 195 € 8,90

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