martedì 27 agosto 2024
Giallo piatto
Rivisto, il “Maigret” a grande budget, dopo la serie dei vecchi “Maigret” di Bruno Cremer che TopCrime ripropone, fa una curiosa impressione. Come di un personaggio ripetitivo, cioè prevedibile, e scontato. Senza le sorprese di cui Simenon carica i romanzi “duri”, quelli senza Maigret. A volte perfino insopportabili, senza respiro – anche se non c’è il morto da indagare. Sempre il demi-monde, piccoloborghese che vive di espedienti - quello che in francese è il racconto de moeurs, di costume. E la bonomia di Maigret, indulgente alla cattiveria, della colpa che non è una colpa. Un Maigret che sembra l’antesignano di Don Matteo.
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