Green deal e immigrazione, Bruxelles volta a destra
Si è celebrato il
Von der Leyn bis a Bruxelles come una vittoria della sinistra e una sconfitta
per Meloni e la sua destra, conservatrice. La ripresa politica, con la
costituzione della nuova Commissione, sarà diversa: su green deal, la transizione verde, e immigrazione il voto ai Popolari
tedeschi (la Cdu-Cs, i vecchi democristiani), gli elettori di Von der Leyen, che
sono il pilastro e il dominus delle
politiche comunitarie, guardano verso lo schieramento conservatore. La destra di Meloni, Ecr, Conservatori e Riformisti Europei, ha vinto le Europee, con 23 eurodeputati in più - i Popolari seguono, con più 13 deputati.
Sul green deal il ritiro un anno fa di Frans
Timmermans dall’incarico di responsabile per la Commissione Ue segnala la fine
della transizione a oltranza, veloce, anticipata. Un passaggio che non andava
bene all’Italia, ma anche all’industria tedesca, e per questo è già caduto di
fatto.
Sull’immigrazione
basti ricordare che, a differenza della sua prima candidatura, nel 2019, Ursula
von der Leyen non si è presentata a giugno come la madre di sette figli che nel
2015 ha accolto in casa il suo rifugiato sirano, come chiedeva Merkel (semrpe
furba: meglio avere immigrati sirani, più coltivati e meglio assmilabili, che bande
di ventura). E in campagna elettorale ha già detto che la questione immigrazione
sarà all’ordine del giorno a Bruxelles.
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