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La guerra, è facile
Se vuoi la pace prepara la guerra è antica massima. È
quello cui assistiamo, la preparazione di una
guerra. Ma non per avere una pace, se non con l’annientamento
dell’avversario.
Si prepara la guerra come si fa oggi, con le “operazioni mirate” –
la guerra si vuole “chirurgica”, igienica, non nel senso di Marinetti e il
futurismo, quasi ecologica, pacifica.
Una
volta c’erano i trattati e la guerra si dichiarava, per un motivo specifico. Oggi come si fa la guerra? Si prepara, per un qualsiasi evento. Con la preparazione
militare naturalmente, ma senza stare lì a dichiararla. Si moltiplicano gli “incidenti”.
Si moltiplicano gli aiuti per l’annientamento dell’avversario agli alleati “minacciati”
– e chi non è minacciato. Magari chiedendo agli alleati di astenersi dall’usare
gli aiuti – cosa costa? Se si è in campagna elettorale si fa finta di volere la
pace, “assolutamente”. Sennò, nemmeno quello. E non si sta a “menarla”: non si negozia con nessuno, sono tutti più o meno nemici – se non per passare il tempo,
preparare la preparazione. Putin, più la guerra si allarga, meglio sta.
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