L’America non teme più la Cina
Byd fa concorrenza a Tesla sulle auto elettriche, e
viene quindi contingentata, specie in Europa,
ma in America la paura del “sorpasso”, che portò nel 2016 alla vittoria di
Trump, è svanita. Non è più un tema, per le mutate condizioni economiche. La
crescita americana post-covid è stata sostenuta, più del doppio di quella europea, anche se non al ritmo cinese,
mentre quella della Cina è rallentata, dopo trent’anni, ed è perfino minacciata
di stagnazione, per i problemi del credito, e del mercato del lavoro.
Il piano infrastrutturale con cui ha esordito la
presidenza Biden, da 1.200 miliardi di dollari, con il Chips Act, e la stessa
legge anti-inflazione, Inflation Reduction Act (Ira), è stato un forte
acceleratore dell’economia. L’America inoltre risulta in forte vantaggio sul
nuovo trend, dell’Intelligenza
Artificiale. Comunque con una leadership
tecnologica solida: le “Magnifiche Sette” della tecnologia (Alphabet-Google,
Amazon, Meta, Microsoft, Apple, Tesla, Nvidia) capitalizzano in Borsa sui 15
mila miliardi di dollari.
In parallelo, l’amministrazione Biden ha riattivato la
produzione nazionale di petrolio. Senza abbandonare l’ipotesi della “transizione
verde”, ma con un diverso registro dei tempi e delle priorità. L’industria
degli idrocarburi ha avuto un impulso straordinario, con l’estensione agli scisti
bituminosi, di difficile recupero, e molto inquinanti - nonché allargando la ricerca col metodo del fracking, benché altrettanto inquinante. Contratti stellari ne hanno
visto il rilancio: la Exxon ha comprato gli scisti di Pioneer Natural Resources
per 64,5 miliardi di dollari, Chevron quelli della Hess Co. per 60 miliardi.
Molto apprezzata, dai commentatori e anche dalla Bce,
la banca centrale europea, la strutturazione della produzione in America: il 60
per cento degli occupati è in America in aziende con più di 250 addetti – una dimensione
che manca in Europa, tra il 12 per cento della Grecia e il 37 per cento della
Germania. Una dimensione ottimale, si ritiene, per migliorare la produttività.
Unica tara, con le leggi Biden per il rilancio
industriale, è la crescita eccessiva del debito: la spesa annua per interessi
si avvia a superare la spesa federale per la difesa, il maggior capitolo di spesa.
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