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lunedì 12 agosto 2024

Letture - 555

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Capelli - L’antropologa Ida Magli li vuole – quelli femminili – “quella parte del corpo che partecipa in modo determinante ai significati positivi e negativi della trascendenza” (“Dopo l’Occidente”, p. 120). Poi non delucida il mistero. Ma nei primi tempi del khomeinismo, mentre l’Iran era in guerra con l’Iraq, si ricorda il presidente iraniano Bani Sadr, un economista di formazione, concionare alla televisione per un lungo pomeriggio (tre ore?) sulla capigliatura femminile, perché va coperta con il velo.

 
Editoria –“«L’arte della gioia», di Goliarda Sapienza, pubblicato postumo nel 1998 (22 anni dopo la stesura), venne stampato in un migliaio di copie, a proprie spese, dal marito di Goliarda, Angelo Pellegrino, per Stampa Alternativa. Solo dopo il successo raggiunto all’estero – in Francia, Germania e Spagna – venne rivalutato anche in Italia” – “7”.
 
Gesù romano – È una delle riflessioni fulminanti dell’antropologa Ida Magli in ”Dopo l’Occidente” – il suo epicedio all’antropologia e all’Italia (da destra dopo una vita vissuta a sinistra, tra femminismo e rinnovamento della chiesa). Partendo a ritroso dal passaggio di Pietro, e di Paolo, a Roma: Pietro non era uno capace di trasferirsi a Roma se Gesù non ce lo aveva indirizzato: “Le decisioni che sono state prese subito dopo la morte di Gesù dovevano essere state per forza ideate, programmate e spiegate ai discepoli da lui…Non può essere stato altri che lui a dire che bisognava trasferirsi nel mondo romano per avere un ambiente di libertà dal sacro adatto al suo messaggio”. E così via, per alcune pagine: “I primi passi concreti nell’organizzare il messaggio di Gesù come una religione sono stati compiuti in funzione del mondo romano” O: “La presenza dei tratti culturali romani nelle parole e nel comportamento di Gesù sono evidenti”. Con molte deduzioni. La lingua franca era il greco, anche in Palestina, e fra gli stessi Romani “delle classi alte”, ragione per cui i Vangeli, “anche se forse sono stati scritti in aramaico, sono stati però trascritti e diffusi in greco”. Ma, allora, “perché il cristianesimo ha scelto fin dall’inizio come propria lingua ufficiale il latino?”
E così via, i Romani hanno lascito Gesù predicare per tre anni benché creasse disordini – e anche all’ultimo non lo volevano giustiziare.
Senza un’indicazione precisa di Gesù, i discepoli mai e poi mai avrebbero potuto pensare a Roma: “Come potevano pensare che i Romani, gente pagana, considerata con enorme disprezzo dagli Ebrei, fossero adatti, disponibili a una religione proveniente comunque dagli Ebrei, popolo di pastori molto pieno di sé ma di livello poco più che primitivo, considerati meno che nulla nel vastissimo Impero?”.    
 
Giallo – Nel Mediterraneo è sbarcato tardi. A  lungo è stato di nicchia, un “sottogenere”, o genere di genere, per un pubblico fisso ma ridotto, “cultori della materia”, quello dei Gialli Mondadori. Con titoli tutti o quasi anglo-americani – Scerbanenco è stato riconosciuto tardi, nei tardi anni 1970, e a opera dei francesi. Dello Scerbanenco greco, Ghiannis Maris, pseudonimo del giornalista Ghiannis Tsirimokos, vissuto a cavaliere della guerra, 1916-1979, si legge: ha scritto “oltre 40 romanzi brevi, che all’epoca non ottennero il successo che avrebbero meritato ma che sono diventati negli anni dei classici del giallo”. È curioso, ma è arrivato tardi anche in Spagna: Montalbàn dilaga nei tardi anni 1970.
 
Nudismo – È diffuso in letteratura? “Virginia (Woolf) amava stare in acqua”, dove finirà: “Non è tutto. Amava immergersi senza vestiti  (non era la sola, accadeva a molti, per esempio a Colette, Goethe, London)”: così Valentina Fortichiari, “appassionata di nuoto e letteratura” (autrice di “Lezione di nuoto. Colette e Bertrand, estate 1920” e “Il mare non aspetta”), Non sono i soli: “Anche l’austero Bertrand Russell  aveva l’abitudine di immergersi”, anche senza costume.
“Austero” Bertrand Russell non si direbbe, ma è vero che almeno una volta usci dal fiume nudo, racconta nell’autobiografia, per trovarsi di fronti “chi se non il primo ministro”, Asquith? – “mi rivestii più in fretta che potei, mentre lui conversava amabilmente. E quella fu l’ultima volta che ebbi dei rapporti pacifici e cordiali con Mr. Asquith”.
Si tuffava anche Byron, “nella riserva naturale di Byron’s Pond, ancora oggi famosa”, ma non sappiamo se nudo.
Goethe preferiva il bagno di notte.
Katherine Mansfield non praticava il nuoto nuda, attesta Fortichiari, ma lo esercitava in ogni condizione. Almeno una volta anche a pagamento: “A Londra, controfigura per un film americano, si era tuffata nel Tamigi dal Battersea Bridge. L’avevano raccolta ammaccata e infreddolita, ma aveva rifiutato l’abbraccio del grande panno di spugna”, ed “era corsa, affannata, a cambiarsi”. Quindi aceveva il costume.
                     
Occidente - C’è anche Harold Bloom nella lunga schiera di teorici del “tramonto dell’Occidente”, dopo Spengler, Musil e l’empiriocriticismo o concezione negativa della metafisica del circolo di Vienna. Gli Stati Uniti, in “La religione americana. L’avvento della nazione postcristiana”, l’opera appena precedente “Il canone americano” che ne avrebbe fondato l’autorevolezza, definisce “terra dell’imbrunire”.
 
Ucraina - “Nel 1954 (un anno, dunque, dopo la morte di Stalin, avvenuta il 3 marzo 1953) per celebrare il terzo centenario dell’unione dell’Ucraina con la Russia, le è stata ceduta la Crimea, in cui la popolazione è russa all’80 per cento” – Ida Magli, “Dopo l’Occidente”, 2012, p. 196.
 
Usa – “Lo spirito della Conquista non ha mai abbandonato gli Americani. È la forza che, insieme all’affidamento mistico (il misticismo è un carattere primario che non sempre dipende dalla fede in una religione), ne sottende l’omogeneità nazionale, malgrado le innumerevoli differenze razziali, linguistiche etniche degli oltre trecento milioni di cittadini che la compongono”, Ida Magli, “Dopo l’Occidente”, pp. 154-155.
Per “spirito della Conquista” l’antropologa intende “l’«improntitudine» con la quale si sentono chiamati a mettere ordine nel mondo, con le buone o (anche più spesso) con le cattive”.
In contraddizione, si può aggiungere, benché istituzionalmente molto “romani”, con i Senati, i Campidogli, le aquile, etc, col precetto che Magli richiamava in precedenza (p. 136), “esposto chiaramente da Cesare nel «De bello gallico» e al quale si sono sempre attenuti, che per condurre bene qualsiasi guerra bisogna prima studiare i costumi e la mentalità del popolo da combattere”.
 
Verginità – “La prima istituzione stabilita dai suoi fondatori nell’organizzare la Chiesa è stata la «consacrazione delle vergini» (definita in questo modo in tutti gli atti ufficiali e nel rituale apposito” –Ida Magli, antropologa cattolica, in “Dopo l’Occidente”, p. 110. Impantanando la chiesa nel terreno scivoloso della sessualità. E “una scelta, però, inventata con grandissimo entusiasmo dai maschi”.   


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