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Capelli - L’antropologa
Ida Magli li vuole – quelli femminili – “quella parte del corpo che partecipa
in modo determinante ai significati positivi e negativi della trascendenza” (“Dopo
l’Occidente”, p. 120). Poi non delucida il mistero. Ma nei primi tempi del
khomeinismo, mentre l’Iran era in guerra con l’Iraq, si ricorda il presidente iraniano
Bani Sadr, un economista di formazione, concionare alla televisione per un lungo
pomeriggio (tre ore?) sulla capigliatura femminile, perché va coperta con il
velo.
Editoria –“«L’arte della
gioia», di Goliarda Sapienza, pubblicato postumo nel 1998 (22 anni dopo la
stesura), venne stampato in un migliaio di copie, a proprie spese, dal marito
di Goliarda, Angelo Pellegrino, per Stampa Alternativa. Solo dopo il successo raggiunto
all’estero – in Francia, Germania e Spagna – venne rivalutato anche in Italia”
– “7”.
Gesù romano – È una delle
riflessioni fulminanti dell’antropologa Ida Magli in ”Dopo l’Occidente” – il suo
epicedio all’antropologia e all’Italia (da destra dopo una vita vissuta a sinistra,
tra femminismo e rinnovamento della chiesa). Partendo a ritroso dal passaggio
di Pietro, e di Paolo, a Roma: Pietro non era uno capace di trasferirsi a Roma
se Gesù non ce lo aveva indirizzato: “Le decisioni che sono state prese subito
dopo la morte di Gesù dovevano essere state per forza ideate, programmate e
spiegate ai discepoli da lui…Non può essere stato altri che lui a dire che
bisognava trasferirsi nel mondo romano per avere un ambiente di libertà dal sacro
adatto al suo messaggio”. E così via, per alcune pagine: “I primi passi
concreti nell’organizzare il messaggio di Gesù come una religione sono stati
compiuti in funzione del mondo romano” O: “La presenza dei tratti culturali
romani nelle parole e nel comportamento di Gesù sono evidenti”. Con molte
deduzioni. La lingua franca era il greco, anche in Palestina, e fra gli stessi
Romani “delle classi alte”, ragione per cui i Vangeli, “anche se forse sono
stati scritti in aramaico, sono stati però trascritti e diffusi in greco”. Ma,
allora, “perché il cristianesimo ha scelto fin dall’inizio come propria lingua
ufficiale il latino?”
E
così via, i Romani hanno lascito Gesù predicare per tre anni benché creasse disordini
– e anche all’ultimo non lo volevano giustiziare.
Senza
un’indicazione precisa di Gesù, i discepoli mai e poi mai avrebbero potuto pensare
a Roma: “Come potevano pensare che i Romani, gente pagana, considerata con enorme
disprezzo dagli Ebrei, fossero adatti, disponibili a una religione proveniente comunque
dagli Ebrei, popolo di pastori molto pieno di sé ma di livello poco più che
primitivo, considerati meno che nulla nel vastissimo Impero?”.
Giallo – Nel Mediterraneo è sbarcato tardi. A lungo è stato di nicchia, un “sottogenere”, o
genere di genere, per un pubblico fisso ma ridotto, “cultori della materia”, quello
dei Gialli Mondadori. Con titoli tutti o quasi anglo-americani – Scerbanenco è
stato riconosciuto tardi, nei tardi anni 1970, e a opera dei francesi. Dello
Scerbanenco greco, Ghiannis Maris, pseudonimo
del giornalista Ghiannis Tsirimokos, vissuto a cavaliere della guerra,
1916-1979, si legge: ha scritto “oltre 40 romanzi brevi, che all’epoca non
ottennero il successo che avrebbero meritato ma che sono diventati negli anni
dei classici del giallo”. È curioso, ma è arrivato tardi anche in Spagna:
Montalbàn dilaga nei tardi anni 1970.
Nudismo – È diffuso in
letteratura? “Virginia (Woolf) amava stare in acqua”, dove finirà: “Non è
tutto. Amava immergersi senza vestiti
(non era la sola, accadeva a molti, per esempio a Colette, Goethe,
London)”: così Valentina Fortichiari, “appassionata di nuoto e letteratura”
(autrice di “Lezione di nuoto. Colette e Bertrand, estate 1920” e “Il mare non
aspetta”), Non sono i soli: “Anche l’austero Bertrand Russell aveva l’abitudine di immergersi”, anche senza
costume.
“Austero”
Bertrand Russell non si direbbe, ma è vero che almeno una volta usci dal fiume
nudo, racconta nell’autobiografia, per trovarsi di fronti “chi se non il primo
ministro”, Asquith? – “mi rivestii più in fretta che potei, mentre lui
conversava amabilmente. E quella fu l’ultima volta che ebbi dei rapporti pacifici
e cordiali con Mr. Asquith”.
Si
tuffava anche Byron, “nella riserva naturale di Byron’s Pond, ancora oggi famosa”,
ma non sappiamo se nudo.
Goethe
preferiva il bagno di notte.
Katherine
Mansfield non praticava il nuoto nuda, attesta Fortichiari, ma lo esercitava in
ogni condizione. Almeno una volta anche a pagamento: “A Londra, controfigura
per un film americano, si era tuffata nel Tamigi dal Battersea Bridge.
L’avevano raccolta ammaccata e infreddolita, ma aveva rifiutato l’abbraccio del
grande panno di spugna”, ed “era corsa, affannata, a cambiarsi”. Quindi aceveva
il costume.
Occidente - C’è anche Harold
Bloom nella lunga schiera di teorici del “tramonto dell’Occidente”, dopo
Spengler, Musil e l’empiriocriticismo o concezione negativa della metafisica
del circolo di Vienna. Gli Stati Uniti, in “La religione americana. L’avvento
della nazione postcristiana”, l’opera appena precedente “Il canone americano” che
ne avrebbe fondato l’autorevolezza, definisce “terra dell’imbrunire”.
Ucraina - “Nel 1954 (un
anno, dunque, dopo la morte di Stalin, avvenuta il 3 marzo 1953) per celebrare
il terzo centenario dell’unione dell’Ucraina con la Russia, le è stata ceduta
la Crimea, in cui la popolazione è russa all’80 per cento” – Ida Magli, “Dopo l’Occidente”,
2012, p. 196.
Usa – “Lo spirito della Conquista non
ha mai abbandonato gli Americani. È la forza che, insieme all’affidamento
mistico (il misticismo è un carattere primario che non sempre dipende dalla
fede in una religione), ne sottende l’omogeneità nazionale, malgrado le innumerevoli
differenze razziali, linguistiche etniche degli oltre trecento milioni di
cittadini che la compongono”, Ida Magli, “Dopo l’Occidente”, pp. 154-155.
Per
“spirito della Conquista” l’antropologa intende “l’«improntitudine» con la
quale si sentono chiamati a mettere ordine nel mondo, con le buone o (anche più
spesso) con le cattive”.
In
contraddizione, si può aggiungere, benché istituzionalmente molto “romani”, con
i Senati, i Campidogli, le aquile, etc, col precetto che Magli richiamava in precedenza
(p. 136), “esposto chiaramente da Cesare nel «De bello gallico» e al quale si sono
sempre attenuti, che per condurre bene qualsiasi guerra bisogna prima studiare
i costumi e la mentalità del popolo da combattere”.
Verginità – “La prima istituzione
stabilita dai suoi fondatori nell’organizzare la Chiesa è stata la «consacrazione
delle vergini» (definita in questo modo in tutti gli atti ufficiali e nel
rituale apposito” –Ida Magli, antropologa cattolica, in “Dopo l’Occidente”, p.
110. Impantanando la chiesa nel terreno scivoloso della sessualità. E “una
scelta, però, inventata con grandissimo entusiasmo dai maschi”.
letterautore@antiit.eu
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