“Lacrime
e ricorsi legali: «Così faremo restare i bambini ucraini nelle nostre famiglie».
Il caso di Bergamo, la polemica Kiev-Roma”. Dove si vede che gli italiani
vogliono i bambini ma già fatti.
Cinicamente,
si può anche dire che le guerre sono benvenute, in Europa ora come già in Africa, Asia, America Latina, perché “producono” bambini in affido. Al punto che
se l’Ucraina, il loro Paese, li reclama cessata l’emergenza orfanotrofi, loro
fanno causa.
Contemporaneamente,
però, il settimanale “Io Donna” può fare un’inchiesta sui figli che non
“arrivano”, neanche nell’età giusta. Benché voluti, anche strenuamente, tra
esami e controesami. Oggi, al top
della medicina. La maternità frustrata è un tema del Millennio, più che
rifiutata. Checché ne pensi certo femminismo, o la falange dei “diritti”.
Fa
senso il settimanale “La Lettura”, che dedica i servizi di apertura a sdoganare il terrorismo islamico. Diane Foley si sarebbe fatta dire dal
terrorista che ha decapitato suo figlio James, senza colpa: “Lei è la madre di tutti
noi”. Una bionda norvegese dimostra in un libro di quindici anni fa che la strage di Beslan fu
l’opera di Putin – l’assalto islamista alla scuola di Beslan in Russia l’1
settembre 2004, con 1,100 persone in ostaggio, i più bambini, conclusosi con la
morte di 333 ostaggi, di cui 186 bambini, e 31 terroristi. La scomparsa di
padre Dall’Oglio in Siria, nel territorio dello Stato islamico, è addebitata
obliquamente, al regime siriano. Fa senso il giorno in cui in Germania gli
islamisti ammazzano chi capita e ne godono. Incidente di lavoro, cupio dissolvi?
Lo
stesso giorno il “Corriere della sera”, di cui “La Lettura” è un settimanale,
fa parlare lo scrittore algerino Kamel Daoud (franco-algerino), che del
terrorismo islamico ha avuto esperienza diretta trent’anni fa al suo paese, tra
decapitazioni e squartamenti. E ammonisce: “L’Occidente non sia il
nutrimento della barbarie”, con la condiscendenza.
Lo
stesso Daoud ha una considerazione precisa, in fine intervista, a proposito del
malgoverno-ingovernabilità dell’Africa di cui in questo sito due giorni fa: “Io
ammiro i clandestini che salgono sulle barche per raggiungere l’Europa: loro
sanno da che parte è la libertà”.
Paolo
Franchi dedica un ricordo commosso sul “Corriere della sera” a Ottaviano Del
Turco, onest’uomo, sindacalista, massacrato dai giudici con una decina di
processi infamanti per il solo fatto che era socialista. Processi poi svaniti,
senza che nessuno di loro abbia pagato pegno. Fino al giudice Grasso, uno che
senza mai lavorare s’è fatto presidente del Senato, e in tale augusta veste tolse
a Del Turco la pensione da senatore, minima - misura che il Senato ha poi
dovuto cassare.
Ma
non è un problema solo di giudici. È di media o opinione pubblica. E di (quella
che rimane, si pretende) sinistra.
Si
riapre la trattativa Israele-Hamas e si esibisce al solito ottimismo. Quando si
sa che Netanyahu non vuole nessuna trattativa. È la tragedia di questa guerra:
Netanyahu vuole gli ostaggi morti, per rendere insanabile lo scontro con i palestinesi?
Fa come se. Avrebbe potuto arrivare alla liberazione degli ostaggi alla
prima trattativa, e poi distruggere Hamas – Hamas invece che Gaza.
È
una verità lapalissiana, perché non dirlo?
In
America si discute molto del sionismo. Se e quanto era giusto, e anche
necessario, nella forma dell’occupazione. Partendo dalla bugia di Herzl, che la
Palestina fosse un territorio vuoto, da sempre in attesa dei suoi ebrei. Ma era
una bugia per modo di dire – Gerusalemme era una porta di casa.
Tanto
rumore per nulla? Sembra, almeno fino ad ora: nessuna inchiesta a carico di Arianna
Meloni, la “sorella”, per traffico d’influenze. Meloni ha adottato la tattica
Crosetto, della denuncia anticipata della combinata procuratori-giudiziarie
(cronache giudiziarie)? Con Crosetto ha funzionato – senza danno per nessuno ,
la cosa è finita nel nulla (chi ricorda più il maresciallo o sottotenente
Strano, il Grande Spione?): basta dare in pasto ai cronisti giudiziari un’altra
volpe da puntare.
La
cosa, sottaciuta ovviamente dalle cronache giudiziarie, è meritevole di attenzione:
i Procuratori della Repubblica sanno he la carriera si fa con i cronisti
giudiziari, ma sono anche carrieristi, non stupidi. Non potendosi limitare il diritto
di cronaca, l’allarme anticipato potrebbe essere un’ottima difesa – i Procuratori
normalmente non sono ardimentosi, procedono coperti.
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