Prove di Grande Coalizione
Lo
jus scholae è un bella invenzione,
piace infatti a tutti. Anche se è una scoperta recente, per il successo di
Egonu&co all’Olimpiade: una palla alzata per capitalizzare il relativo
successo di Forza Italia alle Europee. Ma come non pensarci prima?
È
anche un bella invenzione politica: consentirebbe infatti la Grande Coalizione,
il sogno di Berlusconi: una grande Dc di nuovo riunita sotto un unito tetto, di
governo se non di voto, tra Forza Italia e Pd - come ricordava Marina, o era
Piersilvio?
È
anche un bella idea elettorale, anche se non si dovesse arrivare al voto
anticipato.
Anticipare
le elezioni però non porta buono. Forza Italia cavalca l’onda del voto europeo,
provando a recuperare i residui voti perduti a Salvini nel 2018 e nel 2019.
Quando si pensava – questo non va dimenticato - che il capo della Lega potesse
raccogliere il testimone di Berlusconi, prima che derapasse nell’oltranzismo,
lui stesso non sa bene di che cosa (in una lunga e ponderata intervista per il
voto del 1992, quando Berlsuconi politico era in mente Dei, nel volume “Elezioni. Istruzioni per l’uso”) Bossi
spiegava che il suo progetto era di occupare il Centro, di sostuire la Dc,
soprattuto in Lombardia e nel Veneto, dove la tradizione popolare era radicata
e produttiva). Lasciando Salvini a Vanancci, peraltro ingovernabile – o a se
stesso. Ma fino a che punto?
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