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Senza immigrati siamo finiti
Nella
Ue vivono 37,5 milioni di cittadini stranieri, l’8,4 peer cento della
popolazione complessiva, e di questi poco meno di 24 milioni sono extra-Ue.
Considerando i naturalizzati, sono europei di recente immigrazione 55,3 milioni
di persone.
La
presenza di immigrati ha percentuali diversissime fra i vari paesi, secondo l’atlante
che Eurostat ha creato - con i dati anche di Norvegia, Svizzera, Liechtenstein
e Islanda, che aderiscono a Schengen. Il peso dei nati all’estero sulla
popolazione residente è superiore al 30 per cento, secondo questo atlante, in
Svezia, Svizzera, Austria e Lussemburgo. In Estonia, Irlanda e Islanda si colloca
tra il 20 e il 29,9 per cento. In Germania, Spagna, Norvegia, Belgio tra il 15
e il 19,9 per cento. In Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Olanda, Slovenia e
Croazia tra il 10 e il 15 per cento. Altrove sotto il 10 per cento.
Dalle
analisi Eurostat per classi di età, la risultante è che i non-cittadini, cioè
immigrati di prima generazione, che hanno una diversa cittadinanza, sono
indirizzati (necessari) a colmare la fascia d’età 18-50 anni, quella che è centrale
per il sistema produttivo, e che è attualmente la più scoperta, secondo le proiezioni
demografiche.
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