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Un Sud iperattivo, attorno alla Madonna
Una delle tante
storie locali (la microstoria non è nata con Le Ry Ladurie e Carlo Ginzburg),
di ricercatori non storici di mestiere (Raffaele è medico oculista), della
vecchia cultura notabilare, ma piena di tagli sorprendenti, per qualche verso
“narrativi”, evocativi. Arricchita da una documentazione notevolissima di immagini:
santini, cartoline, foto d’epoca, e riproduzioni di documenti, cartacei o
marmorei, testimoniali.
Delianuova è un paese
detto di montagna, anche se a soli 600 metri di altitudine. Ma è il paese più
elevato dell’Aspromonte, e a lungo anche il più isolato, arduo da raggiungere.
Rifugio quindi nei secoli, nelle sue due parti costitutive, i paesi storici di
Pedavoli e di Paracorio, di persone di ogni ceto, e anche allogene, benché
cristianizzate, di saraceni sperduti e famiglie ebree.
La ricerca di Raffaele
Leuzzi, in tutti gli archivi disponibili, soprattutto quello diocesano, di
Oppido Mamertina, ha un oggetto delimitatissimo: l’introduzione e lo sviluppo
del culto della Madonna Assunta in una delle due componenti di Delianuova, il
paese storico di Paracorio. Si parte quindi dalla magnogreca Bova, di cui
Paracorio è stato rifugio da scorrerie saracene e colonia, dalle Persephoni
bovesi, e si arriva a Maria Assunta in cielo, tra vari terremoti, a partire dal
Cinquecento. Il culto vero e proprio si precisa dopo il grande terremoto del
1783, nel quadro della devozione mariana diffusa in tutta la Calabria
bizantina, da Tiriolo in giù.
Molte naturalmente le
curiosità. Ma due significative, dovendo ambientare la microstoria nel quadro
del Sud, del ritardo o isolamento del Sud. Una frazione minuscola dell’abitato,
Cozzapodine, tanto minuscola che poi è scpmparsa, aveva nel secondo Cinquecento una confraternita del
SS.mo Sacramento aggregata alla Confraternita del Corpo di Cristo di Santa
Maria sopra Minerva, al centro di Roma, con notula di Alessandro Farnese, il
nipote di Paolo III cardinale e vescovo di Tuscolo. Mentre la notevolissima
variazione di nomi e di famiglie nella storia dell’Assunta nel piccolo paese ne
testimonia, nel Sette-Ottocento, una composizione sociale si direbbe
proto-borghese, senza i feudalesimi rituali, le servitù, gli sfruttamenti della
storiografia aulica - un po’ stanca, ripetitiva?
Una terza curiosità
notevole, a proposito di storiografie d’obbligo o ufficiali, emerge dalla ricerca
di Raffaele: l’estrema povertà dei parroci di Paracorio nei secoli, benché il
paese fosse relativamente ricco, di acque e quindi di orti, e di castagneti, faggete, uliveti. Con “benefici”
che non rendevano nulla. La storia della manomorta ecclesiastica va rifatta.
Raffaele Leuzzi, La chiesa
e il culto di Maria SS.ma Assunta a Delianuova, Nuove Edizioni Barbaro, pp.
224, ill. € 12
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