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lunedì 12 agosto 2024

Un Sud iperattivo, attorno alla Madonna

Una delle tante storie locali (la microstoria non è nata con Le Ry Ladurie e Carlo Ginzburg), di ricercatori non storici di mestiere (Raffaele è medico oculista), della vecchia cultura notabilare, ma piena di tagli sorprendenti, per qualche verso “narrativi”, evocativi. Arricchita da una  documentazione notevolissima di immagini: santini, cartoline, foto d’epoca, e riproduzioni di documenti, cartacei o marmorei, testimoniali.
Delianuova è un paese detto di montagna, anche se a soli 600 metri di altitudine. Ma è il paese più elevato dell’Aspromonte, e a lungo anche il più isolato, arduo da raggiungere. Rifugio quindi nei secoli, nelle sue due parti costitutive, i paesi storici di Pedavoli e di Paracorio, di persone di ogni ceto, e anche allogene, benché cristianizzate, di saraceni sperduti e famiglie ebree.
La ricerca di Raffaele Leuzzi, in tutti gli archivi disponibili, soprattutto quello diocesano, di Oppido Mamertina, ha un oggetto delimitatissimo: l’introduzione e lo sviluppo del culto della Madonna Assunta in una delle due componenti di Delianuova, il paese storico di Paracorio. Si parte quindi dalla magnogreca Bova, di cui Paracorio è stato rifugio da scorrerie saracene e colonia, dalle Persephoni bovesi, e si arriva a Maria Assunta in cielo, tra vari terremoti, a partire dal Cinquecento. Il culto vero e proprio si precisa dopo il grande terremoto del 1783, nel quadro della devozione mariana diffusa in tutta la Calabria bizantina, da Tiriolo in giù.
Molte naturalmente le curiosità. Ma due significative, dovendo ambientare la microstoria nel quadro del Sud, del ritardo o isolamento del Sud. Una frazione minuscola dell’abitato, Cozzapodine, tanto minuscola che poi è scpmparsa, aveva  nel secondo Cinquecento una confraternita del SS.mo Sacramento aggregata alla Confraternita del Corpo di Cristo di Santa Maria sopra Minerva, al centro di Roma, con notula di Alessandro Farnese, il nipote di Paolo III cardinale e vescovo di Tuscolo. Mentre la notevolissima variazione di nomi e di famiglie nella storia dell’Assunta nel piccolo paese ne testimonia, nel Sette-Ottocento, una composizione sociale si direbbe proto-borghese, senza i feudalesimi rituali, le servitù, gli sfruttamenti della storiografia aulica - un po’ stanca, ripetitiva?
Una terza curiosità notevole, a proposito di storiografie d’obbligo o ufficiali, emerge dalla ricerca di Raffaele: l’estrema povertà dei parroci di Paracorio nei secoli, benché il paese fosse relativamente ricco, di acque e quindi di orti, e di castagneti, faggete, uliveti. Con “benefici” che non rendevano nulla. La storia della manomorta ecclesiastica va rifatta.
Raffaele Leuzzi, La chiesa e il culto di Maria SS.ma Assunta a Delianuova, Nuove Edizioni Barbaro, pp. 224, ill. € 12

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