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domenica 4 agosto 2024

Vite da cani spassose – sotto la Bomba

Tre romanzi sul mondo dopo la Bomba: “Il superstite”, “Ferragosto di morte” e “Il mondo senza nessuno”. Il superstite, del romanzo più lungo e strutturato, è Lucky, un cane. Veramente lo è il suo padrone, persona molto impegnato sul sociale, contro la Bomba, ma è uno che non ha spessore, Lucky invece riflette molto, è perfino spinozista, si appassiona, intristisce, tenta sempre di giocare ma a volte non ci riesce. Insomma, fa una vita da cani. Mai altrettanto brillante e spiritosa come col suo “padrone” Cassola. Un gioiello per i cinofili, un divertimento, pur nella tragedia, per i non fedeli.
“Ferragosto di morte” è il romanzo di Ferruccio, il “padrone” di Lucky. Degli ultimi suoi giorni di vita, colpito dalle radiazioni. Che gli consentono di riviverla in vari momenti, gradevoli e non.
“Il vento era la sola cosa viva rimasta” è l’incipit del terzo romanzo, “Il mondo senza nessuno”. Un saggio in realtà, in forma di discussione, con interlocutori invisibili, sul tema “che il mondo debba avere un senso”. E che “l’arte un fine se lo propone sempre”. Se lo dichiara, come il pacifismo, e se non lo dichiara. E ancora: “So bene che, quando non ci saranno più gli uomini (cioè molto presto), non ci sarà più nemmeno la bellezza”. È un memoriale, monte Voltrajo, le Colline Metallifere, Volterra, una natura che è stata, si è trasformata, e forse non sarà. O una divagazione, al modo di Sterne, di cose vissute, viste, ascoltate, lette, contestate, meditate, riviste – un dialogo a più voci in forma di monologo.
Un regalo. Per i lettori: tre romanzi – racconti lunghi per la verità - in uno. Ma sotto un titolo infelice. Messi assieme sì per la materia ma nell’intento di vendere ancora qualche copia. Senza una nota, una presentazione, un cenno biografico, critico.
È l’ennesimo monumento allo scrittore buono e bravo, sì, ma solitario, e quindi trascurato. “Non in linea”, si diceva una volta, quando la “linea” era politica, e quindi a su tempo snobbato dalla critica. Ma oggi che sarebbe più che in linea – più green di Cassola, specie nel terzo saggio-racconto, ma anche nel primo, e nel secondo? Anche non curato nella memoria - dagli aventi diritto, dagli editori, dai letterati.
“Il superstite”, e di più “Il mondo senza nessuno”, accennano all’isolamento che il Gruppo 63, cioè Eco, Arbasino et al., decretò nei suoi confronti. Ma anche di Bassani avevano decretato al fine, che invece è ampiamente recuperato, dall’editoria, dai lettori, dalla critica. Cassola si può dire l’unico grande scomparso.
Carlo Cassola, Trilogia atomica
, Oscar, pp. 389 € 15

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