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lunedì 23 settembre 2024

Appalti, fisco, abusi (243)

Un ordine online spedito con altro operatore arriva ormai nel tempo annunciato, quasi al minuto. Il plico raccomandato confidato a Poste Italiane, annunciato per lunedì 23, arriva invece giovedì 19 – così dice l’avviso di giacenza. A un’ora incerta del pomeriggio.
L’avviso propone una seconda consegna, o un ritiro anticipato l’indomani all’ufficio postale, chiamando uno di due recapiti telefonici. Dove si parla col risponditore automatico. Che fatalmente non riconosce le vostre dodici cifre del codice. La logistica non fa per Poste, che pure paga bei dividendi e ora va in Borsa?
 
La segnalazione a Amazon di una consegna mancata viene seguita, a minuti, dallo storno del pagamento addebitato sulla carta di credito. Analoga segnalazione a Ibs-la Feltrinelli, da vecchio utente da decine di migliaia di “punti platino”, richiede tre lente, lunghe, telefonate, e una corrispondenza di due mesi, col coinvolgimento di sei o sette operatori della piattaforma, per niente, nessuno storno. Inefficienza, così vasta? Malafede? Quinte colonne di amazon?
 
Non si danno licenze per i taxi per favorire gli Ncc? È come se. Ne sono favoriti i grandi capitali, che soli possono permettersi i van Mercedes, su strada da 60 mila euro in su – un immobilizzo enorme per un noleggio da 200 euro al giorno, con autista.
 
Il tram n. 8, che a Roma ha il percorso e il compito di una metropolitana, e 5-6 km di sviluppo, ha la massicciata rifatta due volte in diciotto mesi. Con incomodi enormi per i tre quartieri che serve, Portuense, Monteverde e Trastevere, e costi altrettanto enormi è da suppore per l’Atac, l’azienda del trasporto pubblico. La quale però non lamenta niente, e non spiega. E nessuno glielo chiede, non in sindaco, “padrone” di Atac, non i media, non i giudici. Si può rifare lo stessa Grande Opera due volte di seguito? La corruzione è così “normale”.

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