Berlusconi angelico – 36 (Berlusconi era un altro)
La Repubblica”, 4 settembre 2024,
fa un riassunto degli scandali politici a fondo sessuale, a proposito dei rapporti
Sangiuliano-Maria Teresa Boccia. Si parte da Petacci, con Guido Leto, poi Nilde Jotti, Annamaria Moneta
Caglio e lo “scandalo Montesi”, Craxi e Ania Pieroni, Fini e la famiglia della moglie. C’è anche “un
importante ex ministro dell’Interno, sciarada caritatevole, che combinò diverse scemenze per via di
una signora fattasi fotografare accucciata su una Ferrari”. Ma non c’è Berlusconi. Cioè c’è, ma
tra gli angeli in paradiso. A firma purtroppo di Ceccarelli, una apologia di Berlusconi imprevedibile, su “la Repubblica” di Berlusconi arcinemica, del
Berlusconi a letto. “A questo punto la domanda è inevitabile”, si chiede e ci chiede Filippo: “Ma Berlusconi?
E la risposta, a costo di spedire con forza il pallone in tribuna Vip, è: che nostalgia! Rispetto
all’annaspante pochade sangiulianesca il Cavaliere si staglia come un
imperatore, un gigante, un idolo
dell’avventura, del desiderio e della follia. Il Cavaliere non si accontentava di una sola passione e
come il Faust di Goethe….”, etc. etc. (Im)pietoso. Non è mai troppo tardi, certo.
Si è potuto
anche pubblicare un libro, a sinistra, sull’antiberlusconismo “di facciata”, di
Andrea Minuz, “C’eravamo tanto odiati”, il Mulino. Sottotitolo: “Breve storia
dell’antiberlusconismo”- è bene specificarlo perché “C’eravamo tanto odiati” è
già un romanzo di grande successo della letteratura del genere rosa, con “una
cattiva ragazza, arrogante, narcisista e libertina”, che “cambia uomini come
fossero calzini e guarda il resto del mondo dall’alto in basso”. Questo di
Minuz, professore alla Sapienza, si presenta così: “«Ma come fa a vincere le
elezioni? Non conosco nessuno che l'abbia votato!» L'antiberlusconismo come
collante sociale, catarsi, esorcismo collettivo, manuale di conversazione e
nuovo rito della borghesia occupò la scena pubblica dalla metà degli anni Novanta
in poi. Fu il grande tratto identitario della sinistra di quegli anni e uno
straordinario veicolo di carriere. Vetrina per scrittori, registi, giornalisti,
opinionisti, martiri, epurati, personaggi TV. Come il berlusconismo, anche l’antiberlusconismo
fu un’autobiografia della nazione e un romanzo di formazione della generazione
che aveva vent’anni all'epoca della discesa in campo. Trent’anni dopo resta 7nella memoria come cumulo di appelli, marce, girotondi, conversazioni a tavola
sempre uguali; un campionario di tic, frustrazioni e ritardi culturali del
mondo intellettuale, non tutto certo, ma di gran parte sì”.
Oggi due deputati che
ieri ingiuriavano Berlusconi, due 5 Stelle ovviamente, fanno domanda per essere
rieletti col suo partito, che pare torni a raccogliere voti. Ieri, non avant’ieri, uno
dei due protestava contro Malpensa intestata a Berlusconi: “Se tu frodi, e
vieni condannato, appena passato a miglior vita ti intitolano una aeroporto interazionale”.
L’altro ha avuto più tempo per ripensarci, lo bistrattava ancora in vita: “Penoso”,
lo diceva, “si intesta i meriti di Conte: è ora che vada in pensione”. Amen.
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