giovedì 19 settembre 2024

Guerre di logoramento, dell’Europa

Sarebbe ridicolo l’andirivieni del segretario di Stato Blinken dal Medio Oriente, a giorni alterni senza mai un esito – quando non viene fermato a metà viaggio. Come dire che gli Stati Uniti non contano. O l’atteggiamento di assoluta passività nella guerra ucraina, limitandosi a gestire le forniture dei residuati militari, senza mai una iniziativa, politica o militare, risolutiva.
In termine tecnico gli Stati Uniti sarebbero per una guerra di logoramento, e questo è quello che avviene. Se non che: logoramento di chi? Della Russia certamente, ma dall’altra parte non dell’Ucraina, che è solo il campo di battaglia, ma dell’Europa: una dimostrazione sul campo, ogni giorno, che l’Europa è imbelle – quando non è ridicola, con la sanzioni a ripetizione che solo danneggiano se stessa.
C’è in atto un distinto cambiamento nel rapporto transatlantico. Che le presidenze Obama hanno coperto per la sensibilità del presidente, umana (nei confronti dell’Italia per esempio, che ha difeso dalla guerricciola fr anco-tedesca), e le presidenze Trump e Biden hanno invece evidenziato.
È un cambiamento epocale per l’Europa. Che continua a fare conto sull’ombrello nucleare americano e niente più. Il campo aperto, sotto l’ombrello nucleare, vede rapporti al minimo. Inerti, nemmeno più sotto la forma della consultazione: dov’è l’Europa a Gaza e in Cisgiordania? dove, di fatto, a parte il rinnovo degli arsenali, in Ucraina? Quando non sono ostili – dazi, contingenti.

Nessun commento:

Posta un commento