sabato 28 settembre 2024

Idillio

Il tempo cambia rapidamente mentre saliamo in montagna. Quando arriviamo a Carmelia è tutto nuvolo. E il “Cavallino”, il bar-cucina della signora Liliana, è già chiuso. Tornersene a casa? Provare a Zervò, dalla “sciditana”, la signora Scarcella, lei esiste, per la stagione dei funghi e per la caccia. Ma è una strada lunga. Ma tornarsene a casa digiuni è ancora più lungo. Decidiamo per Zervò.
All’incrocio di Colella, sotto la faggeta, una jeep della Forestale che era lì ferma si accoda.  
La strada segue le sinuosità del terreno, una curva dietro l’altra. E buche larghe già dopo le prime piogge, bisogna destreggiarsi - è una strada ex Comunità Montana, di cui la Provincia malvolentieri si prende carico.
Curva dietro curva, e buca dietro buca, il percorso sembra interminabile. Ora pioviggina anche. Ma la jeep dei Forestali è sempre dietro. Sarà il caso di chiedere a loro se ci vuole ancora molto, e se la strada è percorribile? Se il rifugio è ancora aperto? Ma fra un’incertezza e una buca siamo arrivati.
Una ragazza viene a prenderci con l’ombrello, Elvira. È la figlia della signora Colella, è salita “a dare una mano”. È una giovane sorridente, ricciuta, garbata.
Ora pioviggina. Il giardino appare più bello, l’erba più verde, le ortensie più blu, e le roselline più rosse. Ma è venuto umido, e come freddo.
Daniela si offre di accendere il camino. Ha poco da fare, la fiamma prende subito, viva e alta: pranzeremo alla luce del fuoco. Ma si alterna, è contenta anche di parlare con i militi, sono giovani, hanno l’aria di ritrovarsi.
Quando apparecchia la provochiamo:
- Due ore di servizio senza problemi.
Risponde risentita, quasi a un’offesa personale:
- Vi credevano cercatori di funghi senza permesso.

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