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venerdì 13 settembre 2024

Il Montalbano di Markaris ha l’affanno

Si vede che in Grecia non hanno filmato le storie di Kostas Charitos, il commissario di Polizia modellato dall’autore, Petros Markaris, sul Montalbano di Camilleri, e ci ha pensato la Rai. Con un cameo di riconoscimento per lo stesso Markaris, incontro casuale di Charitos in un corridoio. Ma facendone un altro.
Il Charitos-Montalbano di Markaris è lento. È sposato e ha una figlia diciottenne – di cui si occupa, quindi problemi a non finire. Ma si muove come il suo modello siculo. Non ha la Tipo, peggio, ha una Mirafiori. Non ha fretta di chiudere i casi. A casa soprattutto si riposa: non ha la verandina ma un solido vocabolario, col quale dialoga. Ordinario, perfino lento.
 Soffre una Atene sempre trafficata. E non si sconvolge ai richiami, frequenti, del commissasio Capo, tramite della politica. La grande differenza dal modello, in Markaris, è che ad Atene non ci sono gli arancini, ci sono i ghemistà - pipi chini calabresi.

I ghemistà ci sono anche nella riduzione Rai, ma non sappiamo cosa sono, giusto una fugace denominazione. E così tutto il resto, Kostas corre veloce. Sola resta con i tempi originari la moglie Adriana, Francesca Inaudi, ma ringiovanita e imbellita - e non cucina, e non si (pre)occupa della figlia. A Fresi, attore ordinariamente misurato, il Kostas Rai toglie il respiro: parla, si muove, s’arrabbia a velocità doppia - come in un film d’azione, mentre è solo discorsivo.

Una produzione Rai al risparmio, benché firmata dalla Palomar di Degli Esposti che “inventò” il Montalbano televisivo – a dialoghi più veloci pose più rapide? Atene non c’è, solo qualche foto aerea.
Milena Cocozza, Kostas, Rai 1

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