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venerdì 6 settembre 2024

Il ricatto al potere, femminista

Una ricattatrice che si fa fustigatrice di ignoti ricattatori (presumibilmente ministeriali, pensare...) è roba da farsa. Una vicenda da ridere. Che invece eccita a pensieri pensosi e preoccupazioni giganti la migliore opinione italiana. Non si sa più ridere, ma questo si sa. Ora non si capisce più niente, è come uno che fosse preso calci nello scroto e se la ride.
Ancora oggi, venerdì, quinto o stesso giorno del “Boccia event”, sei pagine “la Repubblica”, cinque il “Corriere della sera”, compresa la prima. Senza mai dire di Boccia quello che è, una ricattatrice.  Si può fare l’opposizione al governo scatenando una persona e una rete palesemente intesi al ricatto, della politica – quanti ami gettati prima del credulo ministro?
Una storia da “Bulli e pupe”, quella di Sangiuliano con la dama gialla di Pompei, a generi rovesciati, tra lui e lei, di maschi timidi e femmine feroci. La ricattatrice è infatti la fronte emergente di una rete di “relazioni umane”, cioè di affarucci, femminili e femministi. Uno, un uomo, che va in giro con occhiali spia, per registrare le donne con cui si accompagna, non è immaginabile – non si è mai sentito di un toyboy che lavora con occhiali spia. Molto femminismo va ripensato – c’era, c’è, vendicativo, distruttivo, già nel patriarcato.
Non ci fa gran figura il ministro della Cultura nella sua avventura con la dama di Pompei che tanto gli è costata: le dimissioni non lo salvano, sembra un allocco (la dama avrà i suoi richiami segreti, ma irresistibili?) – e da come si giustifica lo è. Si spiega solo così la protezione che la moglie gli accorda, su due mesi di spese straordinarie per la circe con gli occhiali spia. Ma perché Meloni, che vuole “fare la storia”, ha difeso un giovane cinquantenne come questo, poco cresciuto? Qualcuna delle virtù di destra, la lealtà per esempio, va misurata: la connivenza non è intelligente, mentre invece bisogna – bisognava – dire all’amico che è stupido, se fa lo stupido. Innamorarsi della mantide di Pompei è colpa grave. E il ridicolo può uccidere, questo Meloni lo saprà.

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