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sabato 14 settembre 2024

La scoperta dell’amore

Maria, donna delle pulizie diarista emotiva, e Hubert, portiere col pallino della danza, già in là con gli anni, lavorano e vivono nell’ambiente più alieno, la scuola parigina di Belle Arti. Arti più parlate, filosofiche, che realizzate, con ingegno cioè e applicazione. Ma insomma in un mondo moderno, o del futuro. Di chiacchiere e “allestimenti”. Dove si fa l’amore ogni sera, dopo avere bevuto, con chi capita, senza ricordarne nemmeno il nome, forse giusto il sesso. Di passioni cioè vaganti, come le “opere d’arte”.
Due generazioni e due mondi, il futuristico-presente e il tradizionale-sorpassato. Maria e Hubert sono ligi al dovere e collaborativi. Aiutano molto gli artisti in petto, con la semplicità e con lo humour. Ma una vecchia Cinquecento li attende - di quelle con la levetta dello starter, che spesso la mattina facevano le bizze per accendersi, bisognava calibrare “l’aria” (e vedendola non si capisce come due persone ci entrassero, anzi tre).
Snobbato dai media, e quindi anche dal pubblico. Una commedia francese, su un aneddoto semplice, e senza Grandi Problemi o Grandi Colpe. Lieve e sorprendente, sulle forme dell’amore – c’entra pure quello tra genitori (madre) e figli (figlia, Maria ne ha una). Maneggiata con misura dalle registe. E con maestria dai due interpreti, Karin Viard e Gregory Gadebois. Geniale pure l’invenzione del setting, posto ideale delle chiacchiere che esauriscono la contemporaneità. Per un amore talmente esile da suscitare solo per questo la meraviglia. 
Lauriane Escaffre-Yvonnick Müller, Maria e l’amore, Rai 3, Raiplay

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