La vita oltre la morte
Un film di sentimenti,
non sentimentale. Non è il film strappalacrime che si poteva paventare all’uscita,
alla promozione: la storia vera di una partoriente cui viene diagnosticato un tumore
terminale poco prima del parto, che decide di lasciare alla sua creatura, una
bambina, 18 regali, uno l’anno fino alla maggiore età. Un atto di possessione
del futuro della figlia? No, regali ingenui, solo atto di presenza, un momento,
un’idea, un suggerimento, anche solo un passatempo.
Grande aneddoto, grandioso,
ma rischioso. Amato sa però raccontarlo col taglio giusto, sempre sorprendente.
Misurati gli interpreti, il giusto: Vittoria Puccini, la madre , delicatezza e
forza, Edoardo Leo, il padre, che seguirà la figlia anche in questa cerimonia,
altrettanto partecipe senza strafare, e Benedetta Porcaroli, l’adolescente (il
film non segue passo passo i diciotto anni) che ogni anno abbandona se stessa
per confrontarsi col vuoto in cui è cresciuta e col dolore altrui, della madre,
per una disgrazia, l’ evento irreparabile.
Un film di sentimenti,
non facile in immagine, non sentimentale.
Francesco Amato, 18
regali, Raiplay
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