L’estrema destra secondo partito in Germania
Il successo di Afd e Bsw in Turingia e Sassonia è
un fatto localizzato, per ora limitato a due piccoli Laender, due (come il Brandeburgo, prossimo Land al voto, dal 1990 governato dai socialisti) e quattro milioni.
Ma sono Laender di grande tradizione e cultura, in Turingia sono Weimar, Gotha, Erfurt, e i Bach, la Sassonia è la regione di Dresda, Lipsia, Chemnitz. E il voto potrebbe fare breccia in Baviera, Land da sempre conservatore in politica,
il più numeroso dopo la Renania, tredici milioni. Peggio, può già portare Afd
dall’11-12 per cento nazionale al 20 e oltre, secondo partito più votato dopo i
Cristiano-Demcratici (Cdu-Csu), più dei Verdi e dei Socialdemocratici.
L’opinione prevalente è che Afd non ci arriverà. Che beneficia del ruolo di opposizione unica, mentre tutti gli altri partiti sono al governo, e questo è vero. E che il successo in Turingia e Sassonia suonerà da allarme nella coscienza dell’elettorato - questo non certo, storicamente l’elettorato segue la corrente, è portato al plebiscitarismo. Oggi
la guerra senza soluzione di continuità all’Est lascia in realtà aperto ogni esito.
In più peserà la crisi economica, che tradizionalmente
in Germania ha avvantaggiato le destre, se all’opposizione. E accanto a Afd,
benché su presupposti opposti, è in corsa ora anche il movimento di Sahra
Wagenknecht, che si liquida come rosso-bruno, cioè di un’estrema sinistra fascistoide,
ma di fatto ha richiamo tra i ceti professionali e gli intellettuali.
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