giovedì 5 settembre 2024

Letture - 556

letterautore


Calvino
– “Se avesse voluto avrebbe potuto darci il grande romanzo della nostra epoca”, diceva Giulio Bollati di Italo Cavino, compagno di lavoro di una vita alla casa editrice Einaudi, in un’intervista con la redazione della rivista “Idra”, fine 1991 (n.4\1991). Continuando, quasi lamentoso, che il meglio ha dato in “Le città invisibili”, “libro perfetto” ma “remoto”, di altri mondi.
 
Leopardi – Una sorta di ultra-Cristo ateo, se-poiché il suo “Infinito” è ultra-Vangelo – il meglio-del-meglio del Vangelo? È l’ipotesi di Piero Boitani nella critica del lungo saggio dello storico del cristianesimo Gaetano Lettieri, “Dulce naufragium. Desiderio infinito e ateofania in Leopardi”. Prima del verso che chiude l’infinito”, “e ilnaufragr l’è dolce in questo mare”, viene il distico: “Così tra questa\ immensità s’annega il pensier mio”. L’argomento di Lettieri come sintetizzato da Boitani: “Leopardi come un’opera gigantesca di «vanificazione» del cristianesimo”, ma l’infinità è divina – come aveva argomentato Gregorio di Nissa, Dio essendo l’infinito per eccellenza, l’unico infinito.
Lo stesso il “voto seren” de “La Ginestra”: “Poeta patiens nel deserto de La ginestra, Leopardi fa esperienza dell’«ateofania», per cui “quello leopardiano «più che un anti-vangelo»”, continua Boitani con le parole di Lettieri, “si rivela «un ultra-vangelo, intento a custodire il nucleo patico della tradizione cristiana»”.
 
Marcia nuziale – “Ha mai notato come rassomiglia a una marcia funebre?”, chiede l’ispettore capo Mason al giovane giornalista Michael Quigly che lo segue, nel giallo di E. Wallace “Maschera bianca”: “Basta rallentare un po’ il ritmo”.
 
Mediterraneo – Un personaggio del “Minotauro” di Benjamin Tammuz, un giovane greco diventato filologo in Spagna, ricordando una notte l’adolescenza, ha una visione del Mediterraneo. Ascolta la sorella cantare “le parole di una canzone greca, una canzone d’amore e di morte, una lunga storia raccontata da una melodia ripetitiva”, con “ritornello infinito”, che ora individua come “un miscuglio ben dosato di musica liturgica ebraica, flamenco spagnolo, canzone napoletana, e un flebile ricordo del lamento del coro dell’antica tragedia greca”. Un miscuglio che aveva ritrovato “in tutto il Mediterraneo”. E ora si dice il perché: “La loro origine è nei canti dei marinai fenici i quali, migliaia di anni fa, spingendo i remi e spiegando le vele,  erano salpati dalla riva le cui acque ora lambivano il giardino della loro casa, ed erano arrivati all’oceano; e in ogni posto avevano la sciato un segno e un ricordo, che nei secoli avrebbe fatto di questo mare l’anima della cultura. Ebrei, elleni, mussulmani e cristiani si sarebbero incontrati e divisi, si sarebbero massacrati e poi avrebbero avuto nostalgia gli uni degli altri, e alla fine, uno dopo l’altro, sarebbero usciti di scena”.
Ma non finisce qui: “Se ne sarebbero andati per poi tornare, ciclicamente, in una terrorizzante fuga, tra grida di dolore e distruzione…. Poi ci sarebbe stato un lungo silenzio, come se si levassero dalla tomba e ritornassero, nell’odore dell’arrosto di agnello, nelle canzoni che si trascinano stanche, lunghe e disperate”.
 
Melodramma – Russo, cubofuturista? “Com’è noto i cubofuturisti, e Pasternàk ne fornisce  l’esempio in liriche come Marburgo e nei poemi, non furono alieni dalle cadenze, dai modi e dalle tirate del melodramma” – Angelo Maria Ripellino, introduzione a B. Pasternàk, “L’infanzia di Zenja Ljuvers”.
 
Pasto nudo – “Titolo misterioso e di gran fascino originato da un refuso, si parlava in realtà di Naked Lust, nuda libidine”, invece che Naked Lunch, pasto nudo, il romanzo messicano di William Burroughs, scrittore beat un po’ a disagio – Mariarosa Mancuso, “La Lettura”.
Ma anche queer, il tema del libro, la passione libidinosa di un anziano per un ragazzo, si presta a equivoco. “Queer” è il titolo del film che Luca Guadagnino ha tratto dal romanzo. Ricevendone a Venezia, sulla prima pagina del “Corriere della sera”, un titolo come il seguente: “«Queer», l’amore tossico di Guadagnino”. Illustrato da una foto del regista con i suoi due interpreti, Daniel Craig e Drew Starkey, tre personaggi famosi tutt’e tre in occhiali neri, la sera, sul “tappeto rosso” delle celebrità - queer a chi?
 
Romanticismo italiano – Contestualizzando gli umori instabili della sua “Crestomazia italiana”, l’antologia cui Leopardi volle dedicarsi a tutti i costi negli anni 1820 benché da tutti sconsigliato, Giulio Bollati rileva che il lavoro, molto personale e per più aspetti anche bislacco (
non c’è il Trecento - Dante, Petrarca - né il Quattrocento), si svolge “in corrispondenza della massima caduta della corrispondente curva romantica fornita agli italiani dalla Staël, dagli Schlegel, dal Bouterwerk” e dal Sismondi (“L’invenzione dell’Italia moderna”, p. 12). Il romanticismo “fornito” agli italiani?

 
Sacro – È scomparso, sia la pratica (religiosa), col “vasto patrimonio di conoscenze” connesso, “non importa se credenti o no”, sia il concetto. È la conclusione di Marco Ventura su “La Lettura”. Rileggendo e chiosando il “Rapporto sull’analfabetismo religioso in Italia”, curato dieci anni fa dallo storico del cristianesimo Alberto Melloni.
 
Società civile - Non più in uso, fu dizione specialmente usata sul finire del Novecento, accompagnando la nascita dell’Ulivo-Pd, come dei “belli-e-buoni” della Repubblica. Ma ha origini antiche, soprattutto, come tutto ciò che concerne la politica moderna, britanniche, in uso a Londra. Già una ispettrice di Scotland Yard che veniva dal popolo, si chiede a un certo punto nel giallo di P.D.James “La stanza dei delitti”, 2003, se “non era il ceto medio facoltoso, istruito, progressista che, alla fin fine, controllava le loro vite”. Aprendosi a una lunga lamentela, non del tutto reazionaria, o da invidia sociale: “Ci criticano per reazioni grette e meschine che loro non avranno mai bisogno di sperimentare. Loro non sono costretti a vivere in uno di quei quartieri di case popolari con l’ascensore vandalizzato e una costante violenza incipiente. Non fanno frequentare ai figli scuole dove le aule sono campi di battaglia e l’ottanta per cento degli allievi non è in grado di parlare l’inglese. Se i loro ragazzini sono delinquenti vengono mandati da uno psichiatra, non in un tribunale per minori. Se hanno bisogno di cure mediche urgenti sono sempre in grado di pagarsele privatamente. Non c’è da meravigliarsi che possano permettersi di essere così maledettamente progressisti”. Permettersi di essere progressisti? Maledettamente?  P.D.James, funzionario poi dirigente del ministero dell’Interno a  Londra, per meriti letterari nominata alla camera dei Lord dalla regina Elisabetta, era di orientamento conservatore. Ma il suo detective, l’ispettore Dalgliesh, era un indeciso e un poeta.
 
Treno - I treni “corrispondono nell’arte pasternakiana ai vascelli di Blok, emblema della speranza”, A.M.Ripellino, intr. a B. Pasternàk, “L’infanzia d Zenja Ljuvers”, XI.
I treni saranno importanti nel “Dottor Živago”. Specie nel film, le scene più strazianti tra Julie Christie e Omar Sharif.

letterautore@antiit.eu

Nessun commento:

Posta un commento