letterautore
Constant – Apprezzato
vastamente in Italia quale campione del liberalismo (Croce), ma non in Francia,
dove è discusso, ma solo per l’opera letteraria - che è solo il racconto
“Adolphe”. Così Teresa Cremisi, che cura l’edizione Garzanti del racconto.
De André – Un poeta per i
fan. Ma “a chi lo definiva poeta”, ricorda Mastrantonio (“7”. 6
settembre), “De André rispondeva rifugiandosi in un citazione di Benedetto
Croce, per cui fino ai 18 anni tutti scrivono poesie, mentre dopo lo fanno solo
poeti e cretini; e lui, prudentemente, si era rifugiato nella canzone”. Ma con
riferimenti poetici quasi letterali. Mastrantoio ne cita due. “L’inizio della
canzone «Nei quartieri dove il sole del buon dio non dà i suoi raggi…» è preso
dalla poesia di Jacques Prévert «Embrasse-moi»” – no, è il Brassens di “Embrasse-les
tous”, abbracciali tutti, al sole è possibile.
Ne “La città vecchia” (1965), una delle prime composizioni, insiste Mastrantonio,
“sviluppa temi, atmosfere e persino la morale dell’omonima poesia di Umberto Saba”
– una poesia della raccolta “Trieste e una donna” (1910-1912) del “Canzoniere”. No, è la stessa, quella di Brassens - non i metri ma il tema, e molte figure e parole.
De Staël - Ebbe con
Benjamin Constant, fra i tanti, “la più verbosa relazione che la storia
ricordi”, Teresa Cremisi, intr. a B. Constant, “Adolphe”, ed. Garzanti. A
partire dal settembre 1794, entrambi trentenni, età allora considerevole (lei del
1766, lui del 1767), lei scrittrice, lui aspirante scrittore. Ricorda lui nel
diario ultimamente pubblicato: era “la persona più celebre del nostro secolo”,
ma intende riferirsi all’Ottocento, quando scrive, e non al Settecento, quando
la incontra, “per i suoi scritti e la sua conversazione. Non avevo ma visto nulla
di simile al mondo. Ne divenni pazzamente innamorato”. Si dimentica di Charlotte
von Hardenberg, che aveva divorziato per lui: “Charlotte fu completamente
cancellata…. Non risposi più alle sue lettere. Ella cessò infine di scrivermi”.
Fu un sodalizio rafforzato, dice Cremis, dai “solidi fili del lavoro letterario
e della passione politica”. Ma “Germaine lo ama, e lo proclama ai quattro veti,
Benjamin la tradisce in continuazione e cerca (invano) tutti i giorni di
prendere le distanze”. Sono anni, Constant ripete mille volte nel diario,
“insopportabili, terribili, spaventosi”. Le relazioni poetiche possono essere
terribili.
Il 20 settembre1807 Constant annota: “Era ieri l’anniversario del quattordicesimo
anno di questo legame funesto. è da dodici che cerco invano di spezzarlo”. L’anno
seguente sposa in segreto l’abbandonata Charlotte. Ma fino a metà 1811 continua
a convivere con Germaine de Staël – che morirà presto, nel 1817, un 14 luglio.
Interviste tv – “Naomi
Campbell è stata insopportabile”, risponde Mara Venier a Renato Franco nel medaglione
“Le Capitane” del “Corriere della sera” sulle sue famose interviste in tv: “Non
voleva rispondere a niente. È arrivata con otto ore di ritardo e a ogni domanda
continuava a ripetere (it) is my privacy. Le avevamo dato quaranta
milioni di lire”.
Jus Scholae – Alcuni dei
migliori scrittori francesi sono svizzeri: Rousseau, Constant, de Staël,
Cendrars. Sismondi. Anche belgi: Simenon.
Sono svizzeri anche importanti scrittori tedeschi: Gotthelf, Keller,
Robert Walser, Dürrenmatt, Max Frisch - e Johanna Spiri, “Heidi” (e Joël
Dicker).
Leopardi – Uno “spettatore
che perde quasi coscienza di sé”: lo inquadrava ai margini Carlo Cassola in uno
dei “Fogli di diario” che tenne sul “Corriere della sera” dopo il 1968. Non
avendone per questo grande opinione: “Poche poesie vale la pena di tornare sempre
a rileggere”.
Politicamente corretto – Non è una novità, nei limiti del buonsenso. Non nell’Italia repubblicana:
Massimo De Luca, l’antico radiocronista sportivo, ha messo in scena la vicenda
di Niccolò Carosio, il cronista sportivo canonico allora della Rai, esonerato dallo
storico Italia-Germania 4-3 a Città del Messico, per un insulto razzista al guardialinee
etiope che aveva annullato un gol a Riva nell’eliminatoria con Israele.
“Riascoltando la telecronaca”, De Luca spiega a Tomaselli sul “Corriere della
sera”, “quella parola non fu mai detta: Carosio dice solo, stizzito, «l’etiope
annulla»”. E ricorda: “Enzo Tortora sul «Carlino» disse: «Se non fate più dire
etiope a Carosio, non trasmettete più l’Aida, che contiene quella parola»”.
De Luca ricorda an che fu Ghirelli a dire, in tono scherzoso: “Nelle interviste
post partita il grande giornalista Antonio Ghirelli – sottolineando il carattere
scherzoso della sua affermazione – parlò di «vendetta del Negus»”. Ma anche queto urtò qualche sensibilità: “Di
questo si trova traccia in una lettera di Carmelo Bene all’Unità” – Bene
il trasgressivo facendo notare di Carosio (reo di non essere “riveriano” come
lui): “Non diede mai del ’signor’ – come si usa fare ai direttori di gara – a
Seyoum Tarekegn”.
Del “caso Carosio” De Luca si era già occupato nel 2009 durante la
trasmissione la Domenica Sportiva di cui era conduttore. Su
quella che considera “la prima fake news del calcio e dello
sport italiano” De Luca è poi tornato nel 2010 con un capitolo del saggio Sport
in tv. Storia e storie dalle origini a oggi (Rai Eri, scritto a
quattro mani con Pino Frisoli) e ora con uno spettacolo teatrale, Quasi
goal.
Recensione - Se ne lamenta
la scomparsa, da tempo ormai – insieme con quella del critico militante. Se ne
fanno molte e moltissime, i settimanali letterari sono almeno quattro, e recensiscono
un centinaio di libri a uscita. Ma non è la stessa cosa. Per questo si segnala
la pagina lirica che lo psichiatra Eugenio Borgna ha dedicato a Rosella Postorino,
“Nei nervi e nel cuore”, sul “Corriere della sera”, che è il giornale dell’editore
di Solferino, la casa che pubblica Pastorino.
Sceneggiati – È incredibile
il numero e la qualità degli sceneggiati, per autori, registi e interpreti
coinvolti, cinquant’anni fa. Solo negli anni 1975-1977,
https://www.teche.rai.it/sceneggiati-e-fiction-1975-1977/.
Tra essi molti capolavori, “La baronessa di Carni”, di Daniele D’Anza, o “Il
maestro e Margherita”, con l’epico, per ascolti, “Sandokan”. I romanzi più
famosi, ridotti dagli scrittori di maggior nome. Con i registi e gli attori di maggior
talento.
Teche-Rai ne elenca sessanta per ogni triennio precedente,
https://www.teche.rai.it/sceneggiati-e-fiction-1970-1973/
https://www.teche.rai.it/sceneggiati-e-fiction-1973-1975/
Umorismo – Abatantuono
lo vuole finito. “È Tik Tok la prova che l’umanità non potrà mai più essere quella
di prima”, spiega in un’intervista su “7”: “Su 500 mila filmati ce n’è uno che
fa ridere ma i ragazzi ridono per tutti. Il senso dell’umorismo è finito lì”.
letterautore@antiit.eu
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