L’impero al colosseo tv
Il mondo – il “mondo libero” nella
fattispecie, ma di fatto anche il resto del mondo – governato da uno dei due duellanti
in tv si vede come un incubo, o una distopia, come usa dire. Un uomo d’affari,
immobiliarista per cominciare, un “palazzinaro”, e una donna viziata, che non
ha mai fatto nulla nella sua vita, di grande famiglia, giudice distrettuale per
diritto clanico, snob, per questo dalla parte degli occupanti di case a San Francisco
(sempre condannava i poliziotti degli sgomberi forzati). Uno già presidnete
degli Stati Uniti, poi animatore di un complotto anti-complotto. Lei
vice-presidente di nessuna virtù, scelta per questo – nonché per essere donna,
e di colorito bruno – e ligia al ruolo.
Visto da fuori Europa il duello tv tra
i futuri presidenti dell’America è questo: strano, bizzarro, ridicolo anche. In
Europa il ruolo dell’America è diverso: contano le radici storiche comuni, e
conta soprattutto il piano Marshall. Il geniale governo dell’Europa da parte
americana molto meglio di come abbiano mai saputo fare gli europei tra di loro.
Con la ricostruzione e il rilancio dell’Europa dopo la rovina, invece di farne
bottino di guerra o di pretenderne “riparazioni” – se non altro il ripagamento
dei crediti di guerra.
Anche sul resto de mondo l’emprise
americana è stata ingegnosa e liberatoria – per l’arricchimento di tutti
attraverso l’arricchimento degli altri. Col trentennio della globalizzazione,
che ha portato al benessere una buona metà, se non i due terzi, dell’umanità.
In entrambi i casi la pax americana
ha suscitato gratitudine e immedesimazione. Non solo i Treasury Usa e Hollywood,
anche le università, le tecnologie, le arti e le letterature, e perfino l’american
way of life, con l’obesità del panino e degli snacks, sono stati per
decenni l’orizzonte e la meta del mondo – la figlia del presidente cinese Xi si
è formata in America. Malgrado le tante guerre, di cause dubbie, combattute
male, e perse.
Ora non più. Ma chi sono questo Trump e
questa Harris che ci governeranno? Nel dibattito lo avranno detto, ma non si
ricorda. Le immagini restano di un colosseo “nel tinello”, piccolo borghese. Uno
studio chiuso, con le luci di scena, su una palcoscenico piatto. Non
gladiatori ma figure remote, che sembrerebbero ologrammi, se non creazioni IA.
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