L’irresistibile ascesa del neonazismo
I
sondaggi danno Alternative für Deutschland in testa domani nel Brandeburgo – e già
il partito Socialdemocratico, che il Brandeburgo governa da molti anni, si
dichiara lo stesso soddisfatto, perché non scende al 5 o 6 per cento, come in
Turingia e Sassonia.
Il
voto in Turingia, Sassonia e Brandeburgo non decide niente sul piano nazionale,
i tre Laender insieme fanno più o meno la Sicilia, sei milioni di residenti, ma
l’ascesa di Afd richiama gli anni 1931-1933, quando a ogni votazione il partitino
di Hitler faceva un balzo, in avanti.
È
la grande colpa di Angela Merkel, trascurata nel trionfalismo generale di cui
la cancelliera godeva (in Italia), ma che un riesame del suo ventennio non
poteva non rimarcare - in questo sito già prima del suo ritiro:
http://www.antiit.com/2021/09/angela-la-padrina.html
Il
partito di Merkel, la Cdu-Csu, dei democristiani tedeschi, o popolari, ha sempre
vigilato sulla sua destra, a non far emergere tendenze neonaziste, e nel caso
ad ammansirle, tenendole fuori dal Parlamento, sotto il 5 per cento. E c’è riuscito
per quasi settant’anni, fino al 2015. Due anni più tardi, alle elezioni del
settembre 2017, Afd, un partito costituto da tre o quattro anni, era già il
terzo partito più grande del Bundestag, il Parlamento tedesco, dove otteneva 94
seggi su 709, principale forza di opposizione all’ennesima grande coalizione dei
cristiano-democratici con i socialdemocratici.
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