mercoledì 11 settembre 2024
Ritorno allo sceneggiato, in grande stile
Magistrale la scena iniziale del terremoto a Bagnara, breve, il tempo giusto del terremoto, e da cine-verità. Grandi panoramiche delle piazze, i mercati, i palazzi, esterni e interni, di Palermo. Dove i Florio, poveri “putighari”, bottegai, di spezie, di Bagnara in Calabria, decidono di stabilizzarsi – sulle orme di parenti e paesani che, come avviene in tutte le emigrazioni (a quella italiana in Nord America, in Perù, in Argentina, in Venezuela, in Australia), se ne fanno una piccola rendita, con “sistemazioni” e anticipi a larga resa. Dialoghi appropriati. Interpreti aderenti al ruolo, in queste prime puntate, Marchioni (Paolo Florio), Briguglia (il fratello Ignazio), Ester Pantano (moglie di Paolo, ma innamorata di Ignazio) e il figlio e nipote Ignazio, artefice delle future fortune, almeno finché lo interpreta Eduardo Scarpetta – Riondino, nella scena madre dei titoli di testa, e poi Ignazio adulto, ha sempre la stessa espressione, quella dal “Giovane Montalbano” alla “Palazzina Laf”.
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