mercoledì 4 settembre 2024
L'ideale d'Italia in Leopardi e Manzoni
Si ripropone, in chiave commemorativa di un personaggio tra i più amabili dell’editoria del secondo Novecento, lettore attento delle proposte che finivano sul suo tavolo, epistolografo diffuso e partecipe, memoria quindi grata per molti, una serie di suoi dotti e acuti - oggi più di prima, degli euforici anni 1960 - saggi. Questo “Leopardi, Manzoni e altre imprese ideali prima dell’Unità”, è la sua “opera”, la raccolta di una ricerca puntigliosa e ingegnosa sulla formazione intellettuale dell’Italia. Analizzando gli autori centrali del secolo precedente l’unità e specialmente, in dettaglio, nella scrittura, nel contesto, nelle polemiche, Leopardi e Manzoni, come i due numi della patria da fare, ma anche Cattaneo, Alfieri e Pietro Verri, arriva a una conclusione a tutti visibile ma non percepita, della pascoliana “proletaria”, il Grande Paese che il mondo imperialista non ci riconosce. L’Italia arriva all’unità senza fare tesoro dell’illuminismo, e spesso anzi in polemica (Leopardi, Manzoni). Con l’esito negativo che tuttora dura: incapace all’origine di scollarsi di dosso il mito confuso del “primato”, morale e civile direbbe Gioberti, continua ad arrancare nelle sfide contemporanee.
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