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Andreotti a Bruxelles
Parte all’insegna degli andreottiani
“due forni” il secondo governo Von der Leyen a Bruxelles. Eletta da una
maggioranza di centro-sinistra, deve governare a destra. Sull’immigrazione. Sull’Ucraina.
Sulla transizione verde.
È l’imperativo dei Popolari europei,
il cui asse è la Germania: recuperare il voto moderato che è scivolato verso l’estrema
destra. Non è un esercizio di poco conto, ma in Germania è essenziale.
Esiziale: la crescita al 30 per cento minacciata da un’estrema rosso-bruna, inaffidabile,
più neonazista che populista o nazionalista, non si valuta abbastanza fuori, ma
la Germania la vive con paura.
Da qui la politica del “doppio
forno”. Già avviata con la precedente legislatura. Specialmente indirizzata verso
l’Italia, il perno mancante dei Popolari europei, se Fratelli d’Italia non va a
occupare il centro perduto - Forza Italia è ritenuta di consistenza minoritaria
dopo la morte di Berlusconi, anche se alle Europee ha guadagnato. La catalizzatrice
è Meloni, per Weber, il capo dei Popolari europei e per Von der Leyen
personalmente – e per Metsola, la presidente del Parlamento.
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