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giovedì 10 ottobre 2024

Inventarsi portiere (di calcio) nell’Italia del boom

Trapiantato di colpo da Vigevano a Milano dal vecchio padrone, che ha deciso di vendere e godersi la vita a Bordighera, il giovane contabile diventa vittima di un padrone interista fanatico, che soprattutto dagli impiegati vuole che facciano la migliore squadra aziendale di calcio. Il giovane contabile sa tutto di tutto, a casa, a “Lascia o raddoppia” – è l’epoca in cui i vicini venivano con la sedia dopo cena la sera del Mike - sapeva le risposte sempre in anticipo, e anche a Milano è apprezzato, migliora subito i conti, m non sa nulla di calcio. Non sa nemmeno come muoversi. I colleghi perfidi lo mettono in porta, per farne un bersaglio. Ma un vecchio portiere, campione mancato e per questo soprannominato Zamora, il grande portiere spagnolo, un mezzo barbone, gli insegnerà come fare.
Un ritratto d’epoca: l’Italia del boom, semplice e fiduciosa. Un debutto felicissimo di Marcorè alla regia. Piana, quasi sottovoce, per un mondo che immagini e suoni fanno semplici, anche mediocri, senza declamazioni – il soggetto è alla Fantozzi, ma trattato con gli ingredienti più delicati della commedia all’italiana.
Marcorè stesso è misurato nei panni del fallito “Zamora”. Ma soprattutto tira fuori il meglio, in un ruolo impossibile, per Alberto Paradossi, debuttante poco più che ventenne nel ruolo di protagonista, e a una serie di ottimi caratteristi – nomi nuovi al cinema, ma evidentemente attori di pedigree a Milano. Insuperabile la serie dei “padroni” macchietta, l’interista Storti, il milanista Poretti, e Antonio Catania il vecchio “padrone” che non sa stare “a Bordighera” – tutt’e tre ben diretti, con le redini tirate, assurdi ma mai eccessivi. Marcorè si riserva il ruolo dello Zamora d’Italia - avendo anche l’altezza dei portieri, 1,90.
Un omaggio del fine produttore Agostino Saccà, ex Rai, a Roberto Perrone, il cronista sportivo che moriva settantenne mentre si cominciava a girare il film, colonna della “Gazzetta”, che della figura del portiere era specialista e appassionato (suo anche il libro su Buffon), e lo “Zamora” milanese aveva tratteggiato in un romanzo.
Neri Marcorè, Zamora, Sky Cinema, Now

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