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La commedia del gender fluid
Un titolo già di culto
per Veronesi, e per Pilar Fogliati, a poche settimane dall’uscita. Di commedia
all’italiana innestata sull’attualità, del gender fluid, dell’indistinzione
maschio-femmina. Feroce e compassionevole come il genere si vuole. Essendo riuscito
anche a mantenersi salace malgrado i paletti del politicamente corretto. Sul
fondo delle miserie, tante, e dei trionfi, pochi, del teatro - delle arti e dei
mestieri teatrali. Una storia immaginata dallo stesso regista, col produttore Valsecchi,
e da lui sceneggata, con Pilar Fogliati.
Fogliati che finisce
prescelta in una lunga serie di provini. per una serie di equivoci, a fare
Romeo, è un capolavoro, di trucco e di portamento, dizione, espressione. Il
culmine è la scena da Romeo con il fidanzato, col quale ha appena deciso di fare
un figlio: un attore-cane imbarcato per caso nella produzione come Mercuzio, che
per mettere lei\lui a suo agio si professa “ambidestro” e quindi follemente gay,
per cui il rapporto può continuare, senza necessità di spiegazioni. La chiave
della commedia all’italiana: l’equivoco (derivato da Plauto?), per cui si è conformisti
e – per essere – anticonformisti.
Una presa in giro,
come vuole la commedia all’italiana del sesso, e un film d’epoca, una pietra miliare.
Sergio Castellitto, il regista trombone ormai fuori dal giro e molto gay, tiene
le fila dell’aggrovigliata vicenda, fino al “tutti contenti” finale.
Giovanni Veronesi,
Romeo è Giulietta, Sky Cinema
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