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giovedì 17 ottobre 2024

Leso Berlinguer

Spari, non a salve, contro il ministro della Cultura Giuli, reo di non avere presenziato alla prima dell’(ennesimo) “Berlinguer”, alla Festa del Cinema di Roma. Il “Corriere della sera” ci fa una pagina. Di Elly Schlein non si parla, che se l’è filata adducendo riunioni internazionali. Cannoni puntati invece sul ministro, che giustitica, pare, l’assenza col ritardo del volo – tornava, pare, da Francoforte. È un giornalismo un po’ così.
Ora, il ministro sarà “marinettiano” come lo vuole Ronconi nel paginone critico, ma è difficile fare un eroe nazionale di Berlinguer. Come invece fa sempre il “Corriere della sera” con una recensione incensatoria di Mereghetti, da film capolavoro, da quattro o cinque stelle – povero Paolo, quantum mutatus… Di un personaggio sicuramente onesto ma modesto, così poco tragico in sé, più sul burocratico. E così divisivo politicamente, da Moro a Craxi, lo spaccasinistre quando si apriva una prateria per una fortissima socialdemocrazia in Italia, il solo Paese in Occidente che non ne ha una – unico interlocutore ha privilegiato  Andreotti…. (che lo ha fregato, nelle borgate). Ultimo integralista in un mondo – povero Bobbio – “pluralista”. Uno che col “compromesso storico” pensava di catturare i “cattolici”, che invece lo hanno stritolato, in vita e dopo morto (di veda la storia del Pd, voti comunisti a trazione democristiana, appalti compresi).
P.S. Più sobria curiosamente – guardinga? – “la Republbica”, l’altro campione nazionale del giornalismo, solitamente molto agguerrita per ciò che concerne il governo Meloni. Dà notizia di Schein assente. Non processa Giuli ritardatario. E sul film fa ben due pagine, ma senza osannarlo, limitandosi a lunghi sproloqui di autori e interpreti – un’intervista non si nega a nessuno.

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