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L’Oriente è acqua fresca
La prima edizione
americana, 1972 (dopo quella inglese, 1956), si fa forte di un saggio altrettanto
lungo di Timothy Leary, il santone dell’Lsd, pubblicato nel 1966 da una League
for Spiritual Discovery, intitolato “Poet of the Interior Journey”, che fa di
Hesse in questo pellegrinaggio un apostolo di “Lucy in the Sky with Diamonds”, l’acronimo
dei Beatles per Lsd. Lungamente Leary sostiene e dimostra che Hesse descrive effetti
tipici dell’Lsd (gli stessi del resto che qualche anno dopo il “pellegrinaggio”
di Hesse, nel 1938, Ernst Jünger sosterrà di avere “provato” col dottor Albert Hoffman,
che preparava al sostanza per la Sandoz a Basilea).
Uno scritto del 1932. Dapprima
Hesse ha viaggiato e scritto della spiritualità dell’Italia centrale, “Boccaccio”,
“San Francesco di Assisi”. Ma già nel 1911-12 cominciava i viaggi in Oriente –
nel 1946 sarà Nobel: un tentativo di “normalizzare” la Germania dopo i disastri
di Hitler, benché Hesse si fosse naturalizzato svizzero, esule dal 1919, in
dissidio con la gioventù tedesca postbellica, cittadino svizzero già dal 1923.
Passata l’epoca dei
Beatles sulfurei e di Leary, una lettura in sé consolante. Acqua fresca. Di
semplicionerie, come si voleva allora l’orientalismo, dette terra terra. All’insegna
di Novalis: “Dove stiamo andando in realtà? Sempre a casa”. Il viaggio si fa
nell’ambito di una Società o Lega innominabile segretissima. Che però fa capo ai
resoconti di viaggio del conte Keyserling. E Keyserling era il fondatore di una
Società della Libera Filosofia, autore di “L’occulto”, e di un “Diario di
viaggio di un filosofo” nel 1919 in Cina, Giappone e America.
Tradotto da Mondadori nel
1961, ripreso da Adelphi nella stessa traduzione, di Ervino Pocar, nel 1973,
primo volume della Piccola Biblioteca. Come una pietra di fondazione, che Calasso,
nella sua fase “vedica”, presentava come “il più perfetto dei romanzi brevi di
Hesse e quasi lo stemma di tutta la sua opera”. Questo Hesse ha accompagnato il
“pellegrinaggio a Oriente” di una generazione o due - oggi è alla 35ma o 36ma edizione.
Che cinquant’anni fa si faceva con soli 30 dollari. In autobus, da Vienna, e non
a piedi come il “musicista tedesco H.H.” di Hesse. Ma un po’ con la stessa
coorte della sua “Lega”, anche se non più dei suoi Grandi Personaggi -
Pitagora, Platone, Mozart, Don Chisciotte, Paul Klee, Tristram Shandy, Baudelaire,
il barcaiolo Vasudeva del “Siddharta” (Hesse scriverà un so “Siddharta”, che Massimo
Mila tradurrà): un Oriente di esotismo trascinante.
Hermann Hesse, Il pellegrinaggio
in Oriente, Adelphi, pp. 84 € 10
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