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venerdì 25 ottobre 2024

Ombre - 743

Ci sono due guerre, si elegge un presidente  americano tra due candidati improbabili (roba “da basso impero”), la Cina vuole Taiwan, grossi comparti industriali (automotive sopra tutti) sono in difficoltà, e gli indici di Borsa corrono ai massimi di tutti i tempi. Non solo le banche – Intesa raddoppia di valore, Unicredit quadruplica (sic!). Incoscienza dei risparmiatori? Ma il mercato non lo fa il “parco buoi”. L’eonomia ha sempre una logica, la finanza poi di più.
 
“L’economia americana è più grande e in miglior forma che mai”, ricorda l’“Economist”. Periodicamente, ogni pochi anni nel lungo dopoguerra, o epoca della pax americana, si succedono analisi di debolezza e declino dell’America. Viene il sospetto che siano alimentate dagli Stati Uniti, un trucco per governare meglio il mondo.
Anche affidare la presidenza a Trump o Harris rientra nello stesso schema?

E dunque l’8 novembre il Consiglio Europeo farà proprio il piano Draghi, ma senza il punto di forte e qualificante innovazione, la creazione di debito europeo. Non ci sarà un Treasury europeo, Francoforte non diventerà una piazza finanziaria in grado di attrare i capitali del mondo intero, l’euro rimarrà la denominazione di moneta di corso nella Ue. Business as usual, l’Europa si sente comoda come provincia dell’impero. 


“Gli sbarchi cresceranno, la soluzione non è respingere ma prepararsi ad accogliere: il neo cardinale Reina, titolare del potentissimo vicariato di Roma, l’unico soggetto di affari spediti e sicuri in tutta Italia, non ha dubbi: incrementare il mercato dell’accoglienza: ci vogliono più immigrati per fare più soldi – 35 euro al giorno non sono molti, il margine è ristretto, bisogna aumentare i volumi.
 
Non ci si pensa, ma l’America va al voto fra dieci giorni come in una normale competizione elettorale. Mentre il nuovo presidente sarà o un uomo d’affari imprevedibile, oppure una figlia di famiglia portata alla vicepresidenza, dove non ha fatto bene e anzi male, in quote rosa e colorata.  L’Occidente sarà governato - è la parola giusta, dati i poteri del presidente americano, un imperatore all’uso antico romano - da uno di questi due.


Il Consiglio d’Europa accusa la polizia italiana di razzismo, abusi contro le minoranze, eccetera. Scandalo, a cominciare dal capo dello Stato. Non senza ragioni. Ma nell’apposita commissione del Consiglio, Ecri (commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza) siede un professore Gambino, rispettato giurisperito peraltro, designato dal governo italiano – dal governo in carica. Il professore non sa il francese? Non ama Strasburgo, anche lui come gli eurodeputati?


Sale a 123 miliardi il conto del Superbonus, il regalo, a debito, che tutti abbiamo fatto ad alcuni proprietari di case – senza nemmeno beneficio per la transizione verde, perché la “ricopertura” non lascia respirare i muri esterni. Mentre il gradimento del governo Conte bis, grazie al reddito di cittadinanza (tutto a debito) al Superbonus (id.) saliva al record del 62 per cento. La democrazia è ambigua: un esercizio di efficienza arduo, più facili gli errori, camuffati.  
Incredibile anche la lievità con cui la notizia viene registrata, accanto a commenti lunghi e velenosi sull’indebitamento dell’Italia.
 
“In ‘Modì’ di Johnny Depp (uomo di gentilezza rara) sono la migliore amica di Modigliani”, Luisa Ranieri spiega a Valerio Cappelli (per un’intervista che finalmente ha portato Cappelli in prima sul “Corriere della sera”). Depp, l’attore che ha subito un processo per violenza domestica sulla ex moglie Amber Heard. Due anzi, uno in Inghilterra, che naturalmente ha perso poiché sfidava “The Sun”, bibbia locale, più forte della Famiglia reale, tre milioni di copie e molte “forme” femminili in terza pagina, quella che più si vede aprendo il giornale. C’è un mercato delle violenze domestiche? La pratica americana degli avvocati a percentuale fa sfracelli.
 
Richiamo in prima con foto, e una pagina intera molto illustrata sul “Corriere della sera” per Saviano che ai celebra vittima di Meloni alla Fiera del Libro in Germania: “La Germania dalla mia parte”. A proposito di che? Saviano, grande cacciatore di mafie, non sa che ce ne sono varie sull’immigrazione? Da trenta e forse quarant’anni.
 
I russi in Moldavia (“noi diciamo Moldova”, fa Francesco Merlo su “la Repubblica”, “Moldavia sa di russo”) mettono in minoranza alle presidenziali la president uscente Maia  Sandu. Non hanno bloccato il sì alla Ue, che la stessa Sandu proponeva in un referendum, ma per pochi voti.
Le nazionalità non russe dell’ex impero russo e sovietico se ne allontanano, la Moldavia e la Georgia dopo I Baltici, e il tentativo ceceno, e la Ue fa loro da sponda. Senza però valutare vantaggi e rischi, per le stesse popolazioni: l’irredentismo è un’esigenza, e un’arma, delicata.
 
La “fuga di notizie dal Pentagono” sui nuovi armament fa venire allo scoperto un G Five Eyes, la concertazione degli Stati Uniti su temi e armi sensibili, con Australia e Nuova Zelanda, oltre che con Londra e il Canada. Gli Stati Unit, cioè, sono proiettati sul “confront” con la Cina. Meraviglia che spingano, in questa ottica, la Russia verso la Cina – il deep state americano non è così brillante?
 
Nella mail contro il governo il giudice Paternello dice a un certo punto che la magistratura è “isolata nella società”. Che non è opera del governo. Ma lui non lo sa – non si chiede il perché. E neanche i giornali che lo difendono - giudicando anch’essi che Meloni, non essendo attaccabile sul piano personale, è per questo “più pericolosa”, come sempre Paternello dice?
E strano che una persona di così scarso senso politico (o non di giudizio? non capisce quello che dice) sia un alto magistrato.
 
Sulle questioni aperte in tema immigrazione illegale, la causa contro Salvini, la sentenza contro la soluzione Albania della presidente di Magistratura Democratica, l’opposizione pensa di ottenere dei vantaggi politici. Dei vescovi forse sì, per il mercato dell’accoglienza. Ma l’opinione è a favore di Meloni: l’immigrazione illegale non si può tollerare.
 
I vescovi si distinguono, che pure sanno di che si tratta (ci sono nunzi in ogni paese africano, che sano nomi e cognomi dei trafficanti): invece di proporre soluzioni, si adagiano sull’opposizione al governo. Per una diaria di 40 euro invece di 35? Ma per questo non andranno in paradiso, nemmeno alle elezioni.
 
L’Italia è il Paese che più contribuisce alle missioni militari Onu, alle missioni Nato e alle missioni Ue, in effettivi e in spesa – che non taglia nemmeno in casi di budget difficili da quadrare, come questo del 2025, dopo le follie 5 Stelle, il Superbonus e il reddito di cittadinanza. Con risultati nulli, su tutti i fronti.
 
Nell’ultima infornata di cardinali, per un concistoro ormai tutto di sua nomina in poco più di dieci anni di pontificato, il papa argentino ha nominato un centenario (99 anni), Angelo Acerbi, già cappellano dell’Ordine di Malta, e un gruppo di cinquantenni. L’organizzatore dei suoi viaggi, Koovakad, un indiano titolare di una diocesi fantasma di Caldei in Turchia. L’agrigentino Baldassarre Reina, quello del business dell’accoglienza, improvvisato vicario di Roma. E Francis Leo, di famiglia napoletana, che un anno fa aveva fatto arcivescovo di Torino. Il papa che si vuole francescano è pur sempre un gesuita, un manipolatore del sacro.
 
“Sapresti passare il test britannico di cittadinanza?, chiede l’“Economist”? E risponde: “Se sei un nativo britannico no”. Hastings può andare, più o meno tutti dovrebbero saperlo, quando fu combattuta (1066) e chi la vinse (Guglielmo il Conquistatore). Anche Agincourt (1515, Enrico V). Con Boford Field cominciano i problemi (1485, Enrico VII). Con la battaglia di Boyne è il buio. E quanti britannici saprebbero collocare Bradford sula cartina geografica? O sapere cos’è un “Ulster Fry” (una ricetta? un crimine?). E chi era Kenneth Mac Alpine (un immobiliarista?)”.

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