Ombre - 743
Ci sono due guerre, si elegge un presidente
americano tra due candidati improbabili
(roba “da basso impero”), la Cina vuole Taiwan, grossi comparti industriali (automotive
sopra tutti) sono in difficoltà, e gli indici di Borsa corrono ai massimi di
tutti i tempi. Non solo le banche – Intesa raddoppia di valore, Unicredit quadruplica
(sic!). Incoscienza dei risparmiatori? Ma il mercato non lo fa il “parco buoi”.
L’eonomia ha sempre una logica, la finanza poi di più.
“L’economia americana è più
grande e in miglior forma che mai”, ricorda l’“Economist”. Periodicamente, ogni
pochi anni nel lungo dopoguerra, o epoca della pax americana, si succedono
analisi di debolezza e declino dell’America. Viene il sospetto che siano alimentate
dagli Stati Uniti, un trucco per governare meglio il mondo.
Anche affidare la presidenza a Trump
o Harris rientra nello stesso schema?
E dunque l’8 novembre il Consiglio Europeo farà proprio il piano Draghi, ma senza il punto di forte e qualificante innovazione, la creazione di debito europeo. Non ci sarà un Treasury europeo, Francoforte non diventerà una piazza finanziaria in grado di attrare i capitali del mondo intero, l’euro rimarrà la denominazione di moneta di corso nella Ue. Business as usual, l’Europa si sente comoda come provincia dell’impero.
“Gli sbarchi cresceranno, la soluzione non
è respingere ma prepararsi ad accogliere: il neo cardinale Reina, titolare del
potentissimo vicariato di Roma, l’unico soggetto di affari spediti e sicuri in
tutta Italia, non ha dubbi: incrementare il mercato dell’accoglienza: ci
vogliono più immigrati per fare più soldi – 35 euro al giorno non sono molti, il
margine è ristretto, bisogna aumentare i volumi.
Non ci si pensa, ma l’America va al voto fra
dieci giorni come in una normale competizione elettorale. Mentre il nuovo presidente
sarà o un uomo d’affari imprevedibile, oppure una figlia di famiglia portata alla
vicepresidenza, dove non ha fatto bene e anzi male, in quote rosa e
colorata. L’Occidente sarà governato - è
la parola giusta, dati i poteri del presidente americano, un imperatore all’uso
antico romano - da uno di questi due.
Il Consiglio
d’Europa accusa la polizia italiana di razzismo, abusi contro le minoranze,
eccetera. Scandalo, a cominciare dal capo dello Stato. Non senza ragioni. Ma
nell’apposita commissione del Consiglio, Ecri (commissione europea contro il
razzismo e l’intolleranza) siede un professore Gambino, rispettato giurisperito
peraltro, designato dal governo italiano – dal governo in carica. Il professore
non sa il francese? Non ama Strasburgo, anche lui come gli eurodeputati?
Sale a 123 miliardi il conto del Superbonus,
il regalo, a debito, che tutti abbiamo fatto ad alcuni proprietari di case –
senza nemmeno beneficio per la transizione verde, perché la “ricopertura” non
lascia respirare i muri esterni. Mentre il gradimento del governo Conte bis, grazie
al reddito di cittadinanza (tutto a debito) al Superbonus (id.) saliva al
record del 62 per cento. La democrazia è ambigua: un esercizio di efficienza arduo,
più facili gli errori, camuffati.
Incredibile anche la lievità con cui la
notizia viene registrata, accanto a commenti lunghi e velenosi sull’indebitamento
dell’Italia.
“In ‘Modì’ di Johnny Depp (uomo di gentilezza
rara) sono la migliore amica di Modigliani”, Luisa Ranieri spiega a Valerio
Cappelli (per un’intervista che finalmente ha portato Cappelli in prima sul “Corriere
della sera”). Depp, l’attore che ha subito un processo per violenza domestica
sulla ex moglie Amber Heard. Due anzi, uno in Inghilterra, che naturalmente ha
perso poiché sfidava “The Sun”, bibbia locale, più forte della Famiglia reale,
tre milioni di copie e molte “forme” femminili in terza pagina, quella che più
si vede aprendo il giornale. C’è un mercato delle violenze domestiche? La
pratica americana degli avvocati a percentuale fa sfracelli.
Richiamo in prima con foto, e una pagina intera
molto illustrata sul “Corriere della sera” per Saviano che ai celebra vittima di
Meloni alla Fiera del Libro in Germania: “La Germania dalla mia parte”. A proposito
di che? Saviano, grande cacciatore di mafie, non sa che ce ne sono varie
sull’immigrazione? Da trenta e forse quarant’anni.
I russi in Moldavia (“noi diciamo Moldova”,
fa Francesco Merlo su “la Repubblica”, “Moldavia sa di russo”) mettono in minoranza
alle presidenziali la president uscente Maia
Sandu. Non hanno bloccato il sì alla Ue, che la stessa Sandu proponeva
in un referendum, ma per pochi voti.
Le nazionalità non russe dell’ex impero russo
e sovietico se ne allontanano, la Moldavia e la Georgia dopo I Baltici, e il tentativo
ceceno, e la Ue fa loro da sponda. Senza però valutare vantaggi e rischi, per
le stesse popolazioni: l’irredentismo è un’esigenza, e un’arma, delicata.
La “fuga di notizie dal Pentagono” sui nuovi
armament fa venire allo scoperto un G Five Eyes, la concertazione degli Stati Uniti
su temi e armi sensibili, con Australia e Nuova Zelanda, oltre che con Londra e
il Canada. Gli Stati Unit, cioè, sono proiettati sul “confront” con la Cina.
Meraviglia che spingano, in questa ottica, la Russia verso la Cina – il deep
state americano non è così brillante?
Nella mail contro il governo il giudice
Paternello dice a un certo punto che la magistratura è “isolata nella società”. Che
non è opera del governo. Ma lui non lo sa – non si chiede il perché. E neanche
i giornali che lo difendono - giudicando anch’essi che Meloni, non essendo attaccabile
sul piano personale, è per questo “più pericolosa”, come sempre Paternello dice?
E strano che una persona di così
scarso senso politico (o non di giudizio? non capisce quello che dice) sia un
alto magistrato.
Sulle questioni aperte in tema immigrazione
illegale, la causa contro Salvini, la sentenza contro la soluzione Albania della
presidente di Magistratura Democratica, l’opposizione pensa di ottenere dei
vantaggi politici. Dei vescovi forse sì, per il mercato dell’accoglienza. Ma
l’opinione è a favore di Meloni: l’immigrazione illegale non si può tollerare.
I vescovi si distinguono, che
pure sanno di che si tratta (ci sono nunzi in ogni paese africano, che sano nomi
e cognomi dei trafficanti): invece di proporre soluzioni, si adagiano sull’opposizione
al governo. Per una diaria di 40 euro invece di 35? Ma per questo non andranno
in paradiso, nemmeno alle elezioni.
L’Italia è il Paese che più
contribuisce alle missioni militari Onu, alle missioni Nato e alle missioni Ue,
in effettivi e in spesa – che non taglia nemmeno in casi di budget difficili da
quadrare, come questo del 2025, dopo le follie 5 Stelle, il Superbonus e il reddito
di cittadinanza. Con risultati nulli, su tutti i fronti.
Nell’ultima infornata di cardinali,
per un concistoro ormai tutto di sua nomina in poco più di dieci anni di
pontificato, il papa argentino ha nominato un centenario (99 anni), Angelo Acerbi,
già cappellano dell’Ordine di Malta, e un gruppo di cinquantenni. L’organizzatore
dei suoi viaggi, Koovakad, un indiano titolare di una diocesi fantasma di Caldei
in Turchia. L’agrigentino Baldassarre Reina, quello del business dell’accoglienza, improvvisato vicario
di Roma. E Francis Leo, di famiglia napoletana, che un anno fa aveva fatto arcivescovo
di Torino. Il papa che si vuole francescano è pur sempre un gesuita, un
manipolatore del sacro.
“Sapresti passare il test britannico
di cittadinanza?, chiede l’“Economist”? E risponde: “Se sei un nativo
britannico no”. Hastings può andare, più o meno tutti dovrebbero saperlo, quando
fu combattuta (1066) e chi la vinse (Guglielmo il Conquistatore). Anche Agincourt
(1515, Enrico V). Con Boford Field cominciano i problemi (1485, Enrico VII).
Con la battaglia di Boyne è il buio. E quanti britannici saprebbero collocare
Bradford sula cartina geografica? O sapere cos’è un “Ulster Fry” (una ricetta? un
crimine?). E chi era Kenneth Mac Alpine (un immobiliarista?)”.
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