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lunedì 14 ottobre 2024

Sovranismo europeo

Fitto, il vice-presidente della Commissione di Bruxelles con la delega alla Coesione e alle Riforme, ha specificamente, nella “lettera di missione” ricevuta dalla presidente von der Leyen, l’incarico di analizzare e realizzare in particolare il rapporto Draghi sulla competìtività. Un piano, come si sa, per rilanciare l’Europa nei mercati e nella politica mondiali. È in questo incarico che si situa l’invito di Meloni allo stesso Draghi a palazzo Chigi all’indomani della lettera di nomina di Fitto. Che a palazzo Chigi si dice sia stata chiesta con quelle specifiche dalla stessa presidente del consiglio con la presidente della Commissione.
Meloni, come è noto, si rifiuta di far passare il Consiglio Europeo (il governo europeo) dal principio dell’unanimità a quello della maggioranza. Di favorire cioè una governabilità europea, al di sopra delle suscettibilità nazionali. E questo la differenzia da Draghi. Ma per ogni altro aspetto si troverebbe sulla stessa lunghezza d’onda. Il debito comune. La transizione verde pragmatica. Il controllo dell’immigrazione. L’atlantismo riaffermato e il sostegno all’Ucraina.

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